Pnrr, Gentiloni e quella frase sull’algoritmo che fa adirare i 5 stelle: «Manipola la storia»

Più tardi il commissario europeo però corregge il tiro: «Conte e il ministro Gualtieri fecero la loro parte». Ma intanto l’irritazione, a due passi dalle Europee, è servita

Era il vanto dell’ex premier Giuseppe Conte: aver ottenuto dal Recovery Plan i fondi per l’operazione PNRR. Ma le quote di finanziamento assegnate ai diversi Paesi, che il leader M5S aveva conquistato dopo lunghe contrattazioni, in realtà sarebbero state decise da un algoritmo. Lo ha spiegato stamane il commissario europeo Paolo Gentiloni in un’intervista al Corriere della Sera. E quelle affermazioni stanno creando un putiferio nel campo largo del centrosinistra. Con i 5 stelle, piuttosto alterati. «Ricordo ancora, e porto nel cuore, le parole di David Sassoli. Un grande italiano, un grande europeo e un grande politico – ha detto il capogruppo M5s al Senato, ed ex ministro Stefano Patuanelli – Mi spiace vedere la sciatteria con cui un Commissario liquida quella stagione, peraltro sproloquiando alla fine del suo mandato e alla vigilia di una competizione europea. Solo per danneggiare un’altra forza politica. Che tristezza». A fargli eco Riccardo Ricciardi, deputato e vicepresidente del M5s. «Rammarica constatare come il Commissario europeo agli affari economici, Paolo Gentiloni tenti di manipolare la genesi del Pnrr provando a minimizzare il ruolo del governo Conte». E ancora: «Parlare della presenza di un algoritmo nella distribuzione delle risorse del Next Generation Eu, questione già nota al di là della mirata scelta semantica di Gentiloni, rappresenta un neanche troppo dissimulato tentativo di non parlare della vera conquista di Giuseppe Conte in quel drammatico 2020: aver convinto l’Ue che sarebbe stato semplicemente folle per l’Italia e per altri Paesi accettare la prima offerta europea che era quella di attivare qualche prestito del Mes o della Bei, quando in realtà serviva un intervento molto più solidale e massiccio, che soltanto una prima e storica emissione di debito comune europeo avrebbe potuto conseguire. E così è stato». «Non ci interessa addentrarci nei meandri dei veri motivi politici per cui Gentiloni si è lasciato andare a queste discutibili esternazioni – sottolinea Ricciardi – ci limitiamo a chiedergli di non manipolare la storia e di pensare piuttosto al fallimentare Patto di stabilità che l’Ue ha regalato all’Europa facendole fare una colossale retromarcia».


Cosa aveva dichiarato Gentiloni. E la precisazione: l’allora premier Conte e il ministro dell’Economia Gualtieri «hanno fatto la loro parte»

Gentiloni aveva dichiarato al quotidiano che le quote dei vari paesi non erano state negoziate dai capi di governo. «Sono state ricavate da un algoritmo che è stato tra l’altro ideato e definito da due direttori generali (entrambi olandesi). C’è un po’ di retorica italiana sul fatto che abbiamo conquistato un sacco di soldi. Non è vero», ha precisato il commissario europeo. Più tardi, alla presentazione del libro di Marco Buti e Marcello Messori, “Europa evitare il declino” sembra aver corretto il tiro. «È verissimo che il governo italiano ha dato un contributo fondamentale al fatto che si arrivasse alla decisione del Next GenerationEU», e «fondamentale è stata anche la proposta della Commissione», poi nel lunghissimo Consiglio europeo l’allora premier Conte e il ministro dell’Economia Gualtieri «hanno fatto la loro parte». «La suddivisione del piano è una proposta della Commissione che i Paesi accettarono. L’unica cosa i governi inserirono è una specie di conguaglio dopo due anni che per l’Italia fu neutro. Ma in generale la proposta entrò e uscì dal Consiglio così com’era», ha spiegato.


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