L’ultimo Caravaggio ritrovato in mostra a Madrid: «Stava per essere venduto all’asta a poche centinaia di euro» – Il video

Sono ora 60 le opere attribuite al pittore: la tavola sarà esposta al Prado dal 28 maggio

Una tavola di 111×68 che nel 2021 è stata messa all’asta per poche centinaia di euro, poi i dubbi delle autorità spagnole e il certosino lavoro di critici di esperti hanno rivelato che quella che avevano tra le mani era un’opera di inestimabile valore. È questa la storia recente dell’Ecce Homo che dal 28 maggio verrà esposto al Museo del Prado di Madrid fino al prossimo ottobre. Non un’opera dello studente  José de Ribera, come si credeva inizialmente, ma del maestro Michelangelo Merisi, detto Caravaggio. La 60esima che gli viene attribuita e arrivata fino a noi. Nell’aprile di tre anni fa era stato lo stesso museo spagnolo a segnalare al ministero della Cultura che quella tavola all’asta per Ansorena a circa 1.500 euro meritava di essere oggetto di uno studio più approfondito, perché poteva trattarsi di un’opera di inestimabile valore. «Dopo un’approfondita indagine diagnostica condotta da Claudio Falcucci», ingegnere nucleare specializzato nell’applicazione di tecniche scientifiche allo studio e alla conservazione dei beni culturali come spiega lo stesso museo, «il restauro è stato eseguito in modo rigoroso e ogni decisione è stata supportata da una esaustiva valutazione dei materiali dell’opera e della storia conservativa del dipinto, ribadendo l’iniziale attribuzione al maestro italiano». Ora l’Ecce Homo, realizzato tra il 1605 e il 1609, è stato prestato dall’anonimo nuovo proprietario al Prado e sarà disponibile al pubblico per la prima volta, come spiega Alessandro Masi, segretario generale della Dante Alighieri e storico dell’arte, che nel video qui sopra racconta anche le “vicende romane” dell’artista – dagli affitti non pagati, all’omicidio, alla fuga fuori dall’Italia fino alla morte nei pressi di Orbetello.


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