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Melito di Napoli, due medici rifiutano la visita a casa: aggrediti con calci e pugni da cinque persone – Il video

Il pestaggio è avvenuto all'interno della guardia medica. I sanitari avevano rifiutato una visita domiciliare a una parente degli aggressori

Tre donne e due uomini contro due medici della guardia medica di Melito di Napoli. Il pestaggio è avvenuto tra le mura del centro di assistenza con calci, pugni e sedie lanciate ai sanitari. Gli aggressori volevano che i due medici, un 31enne e una 38enne, visitassero una loro parente a casa da alcuni giorni per un’influenza: al loro rifiuto hanno reagito. Le cinque persone sono state identificate. La direzione generale dell’Asl Napoli 2 Nord esprime «la propria più ferma condanna e solidarietà per l’aggressione subita». È il 56esimo episodio nel Napoletano: il 18esimo nel territorio dell’Asl Napoli. L’ennesimo caso di violenza contro i sanitari dopo le aggressioni di Foggia che hanno concentrato i riflettori dei media sul fenomeno.

Il caso

I due sanitari aggrediti hanno avuto una prognosi di 10 giorni. Ma i loro aggressori sono scappati prima dell’arrivo di una pattuglia dei carabinieri. I militari, grazie al video che si può vedere in copertina, sono però riusciti a risalire all’identità delle tre donne e dei due uomini. Il più violento sarebbe stato un 35enne incensurato di Melito di Napoli mentre gli altri, riporta il Corriere, «si sarebbero limitati a insultare i sanitari». Il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha deciso di intensificare i controlli per arrivare in tempi ancora più brevi i futuri aggressori. Il prefetto ha ribadito «il forte impegno delle forze dell’ordine per contrastare il grave fenomeno delle violenze ai danni del personale sanitario, attraverso specifici, mirati interventi per incrementare la sicurezza e contribuire a creare, negli ospedali e negli ambulatori medici, un clima sereno e accogliente per pazienti e visitatori».

L’Asl: «Vicini ai nostri medici»

L’episodio, riferisce l’Asl Napoli 2 Nord, «ha visto i sanitari subire un violento ed ingiustificato attacco da parte di un gruppo di persone che li ha aggrediti fisicamente e verbalmente». Un’aggressione «che rappresenta un’offesa non solo ai professionisti coinvolti, ma all’intera comunità». L’Azienda sanitaria «nel condannare fermamente ogni forma di violenza nei confronti del personale sanitario», ha deciso anch’essa di sporgere denuncia. Il direttore generale Mario Iervolino condanna il feroce gesto: «Siamo profondamente scossi da questo atto di violenza inaudita. I nostri operatori sanitari lavorano ogni giorno con professionalità per garantire l’assistenza ai cittadini. È inaccettabile che debbano subire aggressioni del genere. È inaccettabile, ancor di più, che giovani e valenti medici debbano avere, nella estrinsecazione del loro percorso professionale, traumi di tal tipo. Esprimiamo, quindi, la nostra più sentita solidarietà ai medici coinvolti assicurando loro il nostro pieno sostegno». Nonostante l’episodio, l’Asl si impegna a «garantire l’assistenza sanitaria ai cittadini, confidando nella collaborazione di tutti per cercare di ristabilire un ambiente di lavoro sereno e rispettoso».

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