Trump: «Dispiego la guardia nazionale a Washington, la città è in mano ai criminali». Ma i dati smentiscono il presidente USA


Donald Trump ha annunciato il dispiegamento della Guardia Nazionale per le strade di Washington, capitale oramai, secondo il presidente Usa, in mano a bande criminali. «Il tasso di omicidi a Washington oggi è più alto di quello di Bogotà, Colombia, Città del Messico, alcuni dei posti che sentite definire i peggiori al mondo», ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, in conferenza stampa. Trump ha aggiunto che «il numero di furti d’auto è più che triplicato», sostenendo che «gli omicidi nel 2023 hanno raggiunto il tasso più alto di sempre». Eppure secondo il Dipartimento di Giustizia, in gennaio, l’incidenza dei crimini violenti è scesa al livello più basso degli ultimi 30 anni nella capitale. Il presidente ha invece continuato affermando che «la nostra capitale è stata invasa da bande violente e criminali assetati di sangue, bande di giovani scatenati, maniaci della droga e senzatetto, e non permetteremo che accada più». Negli ultimi giorni sono stati mobilitati gli agenti dell’FBI, in turni notturni, per aiutare le forze dell’ordine locali a prevenire furti d’auto e crimini violenti. Poiché il Distretto di Columbia non è uno Stato, il governo federale ha poteri molto più ampi per intervenire, nonostante le obiezioni dei suoi residenti e quelle delle autorità locali. Insomma, secondo quanto riporta il Washington Post Trump potrebbe usare la Capitale come un «laboratorio per un approccio militarizzato alla lotta alla criminalità urbana».
I dati che smentiscono Trump
Trump parla di una città in balìa di bande criminali ma il sindaco di Washington, Muriel E. Bowser, ha ripetutamente sottolineato che i crimini violenti sono diminuiti negli ultimi due anni, dopo un forte picco post-pandemia nel 2023. E i dati parlerebbero chiaro: la città è più sicura rispetto a un anno fa. I crimini violenti sono diminuiti del 26% rispetto allo stesso periodo del 2024, secondo i dati del Dipartimento di polizia metropolitana. Mentre gli omicidi sono diminuiti del 12%.
Da dove è partito l’incubo Washington
Da quando Trump ha iniziato a pensare che la capitale fosse un covo di criminali? Qualche settimana fa un ex membro dello staff del DOGE è rimasto ferito in un furto d’auto. Poco dopo l’aggressione, la polizia di Washington ha arrestato un ragazzo e una ragazza quindicenni del Maryland, accusandoli di furto d’auto ai danni di Edward Coristine, noto anche con il soprannome “Big Balls”. Edward è un 19enne prodigio entrato da tempo nella corte di Elon Musk. Espertissimo di sicurezza cibernetica, ha fondato varie start-up sul web, tra gli Usa e il Regno Unito. Ha lavorato per poco per la società di sicurezza informatica Path Network. Da lì fu licenziato a causa di un «incidente nella sicurezza». Attualmente a Washington solo il procuratore generale della città può perseguire la maggior parte dei reati minorili. Il Procuratore Federale invece gestisce i casi penali che coinvolgono adulti e può processare i sedicenni e i diciassettenni come se fossero adulti per reati come omicidio, stupro, rapina a mano armata e furto con scasso. Jeanine Ferris Pirro, procuratrice nominata da Trump a maggio, ha chiesto di abbassare a 14 anni il limite di età utile per processare i minorenni come se fossero maggiorenni. Più che un’emergenza il caso Washington sembra esser più una boutade politica, che paradossalmente, leggi alla mano, può permettere a Trump di sperimentare il pugno d’acciaio, sfruttando un uso sempre più massiccio anche dove la guardia nazionale non è decisamente richiesta.