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Musica sui mezzi pubblici: a Londra provano a fermare i «sodcaster» con la gentilezza ma altrove arrivano le multe

01 Settembre 2025 - 10:46 Ugo Milano
metro londra
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Anche a Roma i cittadini lamentano il continuo disturbo in metro e sugli autobus, ma le sanzioni già ci sono

Musica, reel e Tik Tok ad alto volume sui mezzi pubblici, una piaga che sembra interessare le città di tutto il mondo: da Dublino a Londra, passando per Roma e Montreal. E se iralndesi e canadesi rispondono con il pugno duro, impondendo multe fino a 253 dollari, gli inglesi ci provano con le buone maniere. Un invito garbato, qualche poster colorato e un messaggio diretto ma educato: «Per favore, usate le cuffie. Grazie». A Londra hanno deciso di affrontare il fenomeno dei «sodcaster» con la cortesia.

Avvisi gentili, ma le multe rimangono

Transport for London ha lanciato una campagna per spingere i viaggiatori a un uso più rispettoso dei dispositivi. Niente ispettori appostati con il blocchetto, niente minacce immediate di sanzioni. Solo un richiamo al buon senso. «Si tratta di far riflettere le persone, di invitarle a essere più attente», spiega Emma Strain, direttrice clienti di TfL. L’idea è che basti un richiamo gentile a ricordare a chi alza troppo il volume che non viaggia da solo. I numeri d’altronde raccontano bene il problema: 7 londinesi su 10 dichiarano che il rumore dei telefoni in metro o sugli autobus è «fastidioso o stressante». E con l’arrivo del 4G e del 5G nei tunnel sotterranei, i video in streaming sono destinati a moltiplicarsi. L’applicazione di multe, fino a 1.000 sterline, resta l’ultima risorsa. Il problema è che gli avvisi gentili e i cartelli cortesi potrebbero rimanere, letetralemente, inascoltati se i sodcaster rimangono concentrai con lo sguardo sullo smarphone.

Il fenomeno a Roma

Anche a Roma le lamentele dei cittadini sono quotidiane. Smaltito l’affluso di giovani che avevano invaso la capitale in occasione del Giubileo, videochiamate urlate, playlist in vivavoce, balletti improvvisati in metro non sembrano essersi fermate. Eppure le regole ci sono: «Il regolamento Atac è chiarissimo», ricorda l’assessore ai trasporti Eugenio Patané, «chi arreca disturbo può essere multato da 7 a 23 euro, fino a 46 per cantanti e suonatori non autorizzati». Ma per i passegeri, sentiti dal Messaggero, le soluzioni dovrebbero essere più drastiche: «Multe feroci. Vediamo se con 200 euro continuano a fare i DJ» dice qualcuno. Altri, più rassegnati: ««Non c’è pace, se vuoi trovare un po’ di conforto nel viaggio dall’Università a casa, stai certo che non lo troverai qui»

La lotta ai decibel nel mondo

Anche in Canada non si va per il sottile: niente poster educati, la musica senza cuffie può costare fino a 235 dollari canadesi. Una sanzione pesante che ha già stata applicata in varie occasioni. A Dublino, invece, per il sodcasting hanno adottato un altro termine “bare beating”, ma il fenomeno è lo stesso. La Irish Rail lo ha inserito nel regolamento ufficiale prevedendo una multa è di 100 euro, insieme a quelle per chi appoggia i piedi sui sedili, abbandona bagagli o fuma la sigaretta elettronica. In Francia la battaglia risale ai tempi delle radioline portatili: già negli anni 80 la Sncf vietava i suoi fastidiosi in treno, oggi lo stesso principio vale per telefonini e tablet: nel 2023 un passeggero è stato multato 200 euro per una telefonata in vivavoce.