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L’ira di Trump per la mega multa dell’Unione Europa su Google. «Pronto ad applicare i dazi». Il colosso sanzionato per distorta concorrenza

05 Settembre 2025 - 21:31 Ugo Milano
trump google ue
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La big tech ha annunciato il ricorso sulla sanzione che costa quasi 3 miliardi di euro. Ma il presidente Usa non ci sta: «Ingiusto»

Donald Trump ha minacciato nuovi dazi all’Ue per la sentenza da lui definita ingiusta su Google. «Oggi l’Europa ha colpito un’altra grande azienda americana, Google, con una multa di 3,5 miliardi di dollari, sottraendo di fatto denaro che altrimenti sarebbe andato a investimenti e posti di lavoro americani», ha dichiarato il presidente Usa su Truth. «Questo si aggiunge alle numerose altre multe e tasse emesse contro Google e altre aziende tecnologiche americane, in particolare. Davvero ingiusto, e il contribuente americano non lo tollererà!», avverte Trump. «Come ho già detto, la mia Amministrazione non permetterà che queste azioni discriminatorie vengano mantenute. Apple, ad esempio, è stata costretta a pagare 17 miliardi di dollari di multa che, a mio parere, non avrebbe dovuto essere inflitta: dovrebbero riavere indietro i loro soldi!». «Non possiamo permettere che questo accada alla brillante ingegnosità americana e, se ciò dovesse accadere, sarò costretto ad avviare un procedimento ai sensi della Sezione 301 per annullare le sanzioni ingiuste imposte a queste aziende americane», ha concluso il tycoon citando la normativa sui sui dazi.

La mega multa di quasi 3 miliardi di euro

Sventato il pericolo della possibile vendita di Chrome, e dopo la multa di un anno fa per abuso di posizione dominante, arriva per Google un’altra batosta legale. L’azienda di Mountain View dovrà pagare all’Unione europea una sanzione di quasi 3 miliardi di euro, dopo che un’indagine iniziata nel 2021 dalla Commissione europea è arrivata a conclusione. Secondo l’esecutivo di Bruxelles, Google avrebbe sfruttato la sua posizione per favorire propri sistemi per la pubblicità online, a scapito della concorrenza.

Di cosa è accusata Google

Il procedimento ha rivelato che Google ricopre una posizione dominante nel campo dei server di annunci online per editori, e anche nei servizi digitali di acquisto spazio pubblicitario come Google Ads. Secondo quanto sostiene la Commissione, l’azienda avrebbe sfruttato a proprio vantaggio la sua condizione di egemonia, ostacolando la concorrenza e non facendo nulla per evitare i conflitti di interessi in tutta la filiera dei servizi forniti.

La risposta della big tech

«La decisione della Commissione Europea sui nostri servizi di tecnologia pubblicitaria è errata e faremo ricorso», ha affermato in una nota Lee-Anne Mulholland, Vicepresidente e Responsabile Globale degli Affari Regolamentari di Google. «Si impone una sanzione e si richiedono modifiche che danneggeranno migliaia di aziende europee, rendendo più difficile per loro generare profitti». Secondo Google l’indagine della Commissione Europea «si basa su interpretazioni errate del settore della tecnologia pubblicitaria, fortemente competitivo e in rapida evoluzione» e ha definito «ingiustificata» la sanzione.



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