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Pc arrotolabili e schermi trasparenti, come cambia il mercato dei device tecnologici

15 Ottobre 2025 - 15:05 Filippo di Biasi
Nell'hub tecnologico di Lenovo prototipi e intelligenza artificiale «on-device». Ecco come viene integrata nei dispositivi

L’intelligenza artificiale che smette di essere solo un assistente personale, e diventa un motore invisibile all’interno dei dispositivi tecnologici. Quando è unita all’innovazione hardware si ottiene uno sguardo sul futuro dei prodotti tech. Schermi innovativi, prestazioni ottimizzate dall’Ai e nuove funzioni che si misurano sul mercato. Nel corso dello scorso anno e nell’ultima edizione dell’Ifa di Berlino, una delle principali fiere tech conclusa a settembre, Lg ha presentato un monitor-piantana portatile e a batteria, con lo schermo che si può ruotare in verticale. La stessa logica è stata miniaturizzata e applicata a un portatile da Lenovo, con un prototipo dal display rotante esposto nello spazio esperenziale dell’azienda a Milano, insieme al progetto del pc dallo schermo trasparente. Sono alcune suggestioni che danno un’idea dell’evoluzione dei prodotti tech nei prossimi anni, tutti accomunati da un’Ai sempre più presente che va dall’aiuto nel lavoro quotidiano alla gestione dei consumi energetici del processore.

Schermi trasparenti

La nuova frontiera del tech potrebbe essere quella dei dispositivi quasi privi di componenti interni. Essenzialmente degli schermi, pilotati a distanza da una potenza di calcolo che sta altrove. Magari nei grandi server in cloud che già adesso forniscono l’infrastruttura necessaria per le Ai. Non sarebbe difficile, in questo modo, arrivare a vedere tablet o addirittura smartphone con schermi trasparenti. «Il pc trasparente che abbiamo prodotto è un prototipo, presentato al Mobile World Congress di Barcellona, ma ci serve a studiare la tecnologia che magari tra 5-6 anni potrebbe riproporsi in altri formati e dispositivi», dice Alessandro De Lio, Product Leader PC & Smart Device per l’Italia. È un primo esempio di un portatile con schermo trasparente, basato su tecnologia micro-led che non risente della luce del sole diretta ma anzi restituisce colori particolarmente vivaci. Altri esperimenti del genere avevano riguardato le tv, come quella presentata da Xiaomi nel 2021 o da Lg alla fiera Ces di Las Vegas nel 2024, con la possibilità di un preordine alla cifra shock di 60mila dollari.

Display che si arrotolano

Dopo 5 anni dall’annuncio del primo modello, Lg ha interrotto l’anno scorso la produzione delle sue tv arrotolabili che partivano da 100mila dollari. Una soluzione rivoluzionaria dal punto di vista dell’ingegnerizzazione, meno da quello del mercato che evidentemente l’ha considerato solo un esercizio di stile. Ma il concept dello schermo arrotolabile è destinato a rimanere, forse deve solo trovare la sua utilità. Lenovo ci prova con un notebook dallo schermo estensibile: da chiuso è arrotolato, da aperto può allungarsi in verticale guadagnando oltre 2 pollici e mezzo. In questo caso non si parla di un prototipo ma di un modello già in vendita, il ThinkBook Plus Gen 6 Rollable. Più fortuna hanno avuto gli smartphone pieghevoli, come i Flip e Fold di Samsung o il Motorola Razr della stessa Lenovo, cellulare icona degli anni 2000 rinato come smartphone che si chiude piegandosi in due. Tutti modelli che continuano a essere aggiornati ogni anno, per una soluzione adottata da sempre più produttori.

Chip dedicati all’Ai

Tra i vari compiti affidati all’Ai a bordo dei computer top di gamma di ultima generazione c’è la gestione dei vari profili di utilizzo. Possono prediligere una maggiore silenziosità, limitare le temperature o invece spingere al massimo le prestazioni. Questo si vede soprattutto nei prodotti gaming, per videogiocare in mobilità ma senza compromessi. «Gli algoritmi riescono a capire a quale gioco si sta giocando, e così calibrare di conseguenza le prestazioni del pc. Il sistema sfrutta dei chip appositi per rendere fluida l’esperienza di gioco», fa sapere Lenovo che ha implementato questo tipo di tecnologia on-device nella sua linea di prodotti. Tutto passa per alcuni microprocessori dedicati, come il Neural Engine di Apple implementato insieme ai propri processori Apple Silicon. In questo modo ci sono delle risorse hardware dedicate solo al lavoro dell’Ai, che non grava su processore e scheda video principali ma anzi ne ottimizza il lavoro.

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