Assegno di inclusione, in arrivo 670 euro in più a famiglia. Le novità nella Manovra: cosa cambia col rinnovo e il «mese di pausa»


Novità in arrivo nella Legge di Bilancio 2026 per le 750mila famiglie che ricevono l’Assegno di inclusione. Il governo sta lavorando per cambiare il regolamento della prestazione di sostegno ai nuclei di reddito basso per permetterne un’erogazione non-stop, abolendo dunque il «mese di pausa» finora previsto tra la fine della prima erogazione e il rinnovo. Un vantaggio non da poco, che varrebbe circa 670 euro in più.
Il funzionamento dell’Adi e il «mese di pausa»
Attivato nel gennaio 2025, l’Adi è dedicato ai nuclei familiari con un Isee non superiore a 10.140 euro e con almeno un componente over 60, minorenne, con disabilità o in condizione di svantaggio. Nella sua normativa originaria, l’Assegno di inclusione prevedeva l’erogazione di 669 euro mensili per i diciotto mesi successivi all’adesione. Il rinnovo, non automatico ma da richiedere all’Inps, aveva la durata di 12 mesi ma poteva essere attivato solo dopo un mese «di pausa», in cui la famiglia quindi non riceveva alcun assegno di sostegno. Questo luglio, quando oltre 400mila nuclei familiari si erano visti scadere la prestazione, il governo aveva deciso di intervenire con un bonus una tantum da 500 euro. Ora sarebbe invece previsto, stando a fonti del ministero del Lavoro, un intervento strutturale per evitare il vuoto di 30 giorni.
Come rinnovare l’assegno di inclusione
«Allo scadere dei periodi di rinnovo di 12 mesi, il beneficio è rinnovato previa presentazione della domanda». Questa è la prima bozza del nuovo testo che andrebbe di fatto ad abolire quell’intermezzo senza sostegno che va a gravare non poco sul portafoglio e sulle finanze di famiglie in difficoltà. Ora, per avere accesso a ulteriori 12 mesi l’accesso alla prestazione, è sufficiente richiederne il rinnovo. Ma come? Lo spiega l’Inps. È necessario infatti incontrarsi con gli operatori dei servizi sociali, che dovranno verificare i percorsi di inclusione individuati nel mesi precedenti e confermarli (o modificarli): «I componenti del nucleo dovranno sottoscrivere il patto di attivazione digitale individuale e procede con l’aggiornamento del patto personalizzato». Chi non sottoscrive il patto perde il diritto all’assegno.