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Il turno di lavoro da 13 ore è legge, come funziona l’ultima svolta in Grecia: perché Atene ha dovuto allungare la giornata di lavoro

17 Ottobre 2025 - 16:34 Davide Aldrigo
grecia parlamento proteste giornata lavorativa
grecia parlamento proteste giornata lavorativa
La misura permetterebbe di ridurre il più possibile la perdita di produttività durante le ferie. Le opposizioni lamentano che in Grecia si lavora troppe ore

Dopo due giornate di dibattiti serrati e scontri in aula, il Parlamento greco ha approvato la proposta del governo di portare a 13 ore la durata della giornata lavorativa. L’esecutivo di Kyriakos Mitsotakis, espressione del partito conservatore Nea Dimokratia (“Nuova Democrazia”), ha spinto fortemente per l’adozione di questa misura, ma la nuova norma si è attirata le critiche compatte di tutta l’opposizione, che ha accusato la maggioranza di stare «smantellando i diritti dei lavoratori». Di tutt’altro avviso la ministra del lavoro, Niki Kerameos, che ha difeso la misura sostenendo che incontri una richiesta dei lavoratori stessi.

Come funziona la giornata lavorativa da 13 ore

Fino ad oggi, la giornata lavorativa greca era di otto ore, con la possibilità di straordinari retribuiti per altre tre ore aggiuntive al giorno. Lo scorso anno, inoltre, era stata introdotta in settori ad elevata domanda (come il turismo) la settimana lavorativa di 6 giorni, ma secondo il ministero del Lavoro ellenico pochissime imprese vi sarebbero ricorse. Entrando nel merito, la nuova legge permette, con un accordo volontario e a determinate condizioni, fino a 37 giornate di lavoro extra-large all’anno che, numeri alla mano, andrebbero ad azzerare i 24 giorni di ferie solitamente previsti per i lavoratori. In altre parole, con questa mossa il governo andrebbe potenzialmente a coprire la perdita di produttività durante il periodo delle ferie. Delle cinque ore di straordinario, la prima sarebbe pagata con una maggiorazione del 20%, le altre quattro con una maggiorazione del 40%.

La spiegazione del governo

Illustrando i dettagli del progetto, la ministra del Lavoro Niki Kerameos aveva spiegato che «ci sono lavoratori che chiedono di poter lavorare più ore e chi non vorrà fare gli straordinari sarà tutelato». L’introduzione di maggiorazioni riconosciute per legge, a suo modo di vedere, sarebbe anche un mezzo per sostenere quei lavoratori che «si spostano oggi tra un primo e un secondo datore di lavoro nella stessa giornata, senza guadagnare nemmeno mezzo euro in più». Non c’è dubbio però che il provvedimento abbia anche una ragione più profonda e cioè rappresenti il tentativo greco di far crescere il Pil per diminuire il debito pubblico, che a dicembre 2024 era del 154%, il più alto d’Europa.

Le ore di lavoro in Grecia

Tra gli oppositori della giornata lavorativa da 13 ore c’è Sokratis Famellos, presidente del partito di sinistra Syriza, che ha sottolineato che «la Grecia è un Paese di impiegati poveri, che lavorano più della media europea ma sono pagati meno e non riescono ad arrivare a fine mese». Le sue parole trovano riscontro nelle ricerche Eurostat, secondo cui la settimana lavorativa greca ha una media di 39,8 ore, contro il dato europeo di 35,8. Inoltre, spiega la Confederazione generale dei lavoratori greci, «visto lo squilibrio di potere tra datore di lavoro e dipendente» nel Paese in molti non potranno opporsi alle 13 ore. La giornata di lavoro extra-large, dal punto di vista dei sindacati, «mette a repentaglio la salute e la sicurezza dei dipendenti e distrugge qualsiasi equilibrio tra la vita personale e professionale». Un rischio che non aiuterebbe in alcun modo un Paese in cerca di crescita e stabilità.

Foto copertina: Proteste davanti al Parlamento in Grecia per la nuova legge sul lavoro (ANSA)