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Gaza, Netanyahu smentisce l’apertura del valico di Rafah lunedì: «Resta chiuso finché Hamas non rispetta gli accordi» – La diretta

18 Ottobre 2025 - 18:57 Stefania Carboni
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L'ambasciata di Palestina al Cairo aveva parlato di un'apertura imminente, ma il premier frena «fino a nuovo avviso»

Hamas intende mantenere il controllo della sicurezza a Gaza per un periodo provvisorio, ma non può impegnarsi a disarmare il gruppo, punto che però era previsto nell’accordo proposto da Donald Trump per la pace sulla Striscia. A riportarlo è Reuters citando anche le considerazioni di un membro del politburo di Hamas, Mohammed Nazzal, secondo cui il gruppo «è pronto a un cessate il fuoco della durata massima di cinque anni per ricostruire Gaza, con garanzie su ciò che accadrà in seguito, a condizione che ai palestinesi vengano dati «orizzonti e speranza» per uno Stato. L’impiego di Hamas per il “controllo” dell’area, in questa prima fase dopo gli accordi con Israele, non è mai stato un mistero. Ne aveva parlato anche il presidente Usa stesso. Ma le scarse possibilità di disarmo per il gruppo terroristico rischiano di minare un cammino verso la pace già precario.

«Hamas deve aderire al piano in 20 punti. Il tempo sta per scadere»

«Hamas avrebbe dovuto rilasciare tutti gli ostaggi nella fase uno. Non l’ha fatto. Deve essere disarmato in base a questo accordo. Senza se e senza ma. Non l’ha fatto. Hamas deve aderire al piano in 20 punti. Il tempo sta per scadere», ha dichiarato l’ufficio del primo ministro israeliano sempre a Reuters.

18 Ottobre 2025 - 18:52

«Terrorista di Hezbollah ucciso nel sud del Libano»

Le forze dell’esercito israeliano hanno riferito di aver ucciso un terrorista di Hezbollah durante un raid condotto da un drone, segnalato oggi dai media libanesi tra Kfardounin e Deir Kifa, nel sud del Libano. Secondo l’esercito israeliano, l’individuo colpito stava utilizzando un veicolo nel tentativo di ripristinare infrastrutture legate ad attività terroristiche nella zona di Dounine.

18 Ottobre 2025 - 18:42

Netanyahu smentisce un'apertura imminente del valico di Rafah

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che il valico di frontiera di Rafah resterà chiuso fino a nuovo avviso. La possibilità di riaprirlo sarà esaminata in funzione di come Hamas gestirà la restituzione degli ostaggi deceduti e l’applicazione del quadro precedentemente concordato. È quanto viene annunciato in un comunicato dell’ufficio del primo ministro israeliano. Nelle scorse ore, invece, l’ambasciata di Palestina al Cairo aveva parlato di un’apertura imminente: lunedì.

18 Ottobre 2025 - 17:57

Guardian: «Verso guida Egitto per la forza di stabilizzazione a Gaza»

È in fase di preparazione una mozione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per dare alla forza internazionale di stabilizzazione per Gaza ampi poteri per controllare la sicurezza all’interno della Striscia e c’è «la forte aspettativa che sia l’Egitto a guidarla». Lo scrive il Guardian citando fonti diplomatiche che spiegano come la mozione sia sostenuta da Europa e Stati Uniti. Gli Usa in particolare starebbero facendo pressioni perché la forza abbia un mandato delle Nazioni Unite senza essere una vera e propria forza di pace dell’Onu e possa operare con poteri analoghi a quelli delle truppe internazionali che operano ad Haiti contro le bande armate. Turchia, Indonesia e Azerbaigian sono indicati insieme all’Egitto come i principali contributori di truppe. Non è previsto il coinvolgimento di truppe europee o britanniche.

18 Ottobre 2025 - 17:50

Hamas: «Israele ha violato il cessate il fuoco 47 volte»

Hamas ha denunciato che Israele ha violato l’accordo di cessate il fuoco, in vigore dal 10 ottobre, «47 volte», con attacchi contro la popolazione che hanno causato la morte di 38 persone. «L’occupazione israeliana ha commesso una serie di gravi e ripetute violazioni dall’annuncio della fine della guerra nella Striscia di Gaza, per un totale di 47 violazioni documentate fino a oggi, in flagrante e chiara violazione della decisione di cessate il fuoco e delle norme del diritto internazionale umanitario», si legge nella dichiarazione. Tra le violazioni, il governo di Gaza include «crimini di fuoco diretto contro i civili, bombardamenti e attacchi deliberati contro i civili, e persino la detenzione di diversi civili».

18 Ottobre 2025 - 17:14

Ambasciata palestinese in Egitto: «Il valico di Rafah riaprirà lunedì»

Il valico di Rafah, tra Gaza e l’Egitto, riaprirà lunedì per i palestinesi che intendono rientrare nella Striscia. Lo ha annunciato l’ambasciata di Palestina al Cairo sui social. Il passaggio, controllato da Israele, resta invece chiuso ancora agli aiuti umanitari. Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha detto nei giorni scorsi che il valico sarebbe stato riaperto «forse domenica». L’accordo tra Hamas e Israele prevede infatti che tutti i valichi di Gaza siano aperti per far arrivare gli aiuti umanitari alla popolazione stremata, ma lo Stato ebraico accusa la fazione islamica di violare l’intesa per non aver ancora consegnato tutti i corpi degli ostaggi uccisi.

18 Ottobre 2025 - 16:34

Pizzaballa: «Dal 7 ottobre 2023 uno spartiacque in Palestina»

«Ci è voluto tempo per comprendere la portata di quello che era avvenuto, di quello che stava anche avvenendo» dopo il 7 ottobre 2023 in Palestina, e «quello che è accaduto in questi due anni è stato proprio uno spartiacque». Lo ha affermato il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, in collegamento video con il festival Luce! in corso a Firenze. «La difficoltà era come mettere tutto questo di fronte a Dio», ha sottolineato Pizzaballa, che poi ha spiegato alla platea che cosa lo ha salvato in quella difficile situazione. «Da un lato la preghiera, sicuramente, che non mi ha risolto nessuno dei problemi, però il canale l’ho tenuto aperto attraverso la preghiera – ha detto – Poi, soprattutto, l’incontro con tante persone semplici, a Gaza e fuori di Gaza, palestinesi e israeliani che sono venuti a dirmi: “Io ci sono, usami come vuoi perché vogliamo fare qualcosa”. E allora questa per me è stata un po’ la risposta di Dio. Quando chiedevo a Dio “Ma allora cosa fare? Come fare?”; e lui, “Guardati attorno, guarda le persone, non guardare solo la politica, guarda le persone e troverai la strada”. Così è stato».
18 Ottobre 2025 - 16:00

Pizzaballa: «Per la pace in Palestina prima vanno create condizioni»

«Prima di parlare di pace» in Palestina «bisogna creare le condizioni della pace: la nostra generazione, noi, dobbiamo preparare le condizioni perché la prossima generazione possa parlare di pace in maniera credibile». Lo ha affermato il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, in collegamento video con il festival Luce!. «Parlare di pace adesso non ci renderebbe credibili. Dovevamo prima creare le condizioni, creare un minimo di fiducia, una nuova narrativa, riconoscere i diritti basilari del popolo palestinese. Insomma, la strada è molto lunga e ci vorrà molto tempo, ma bisogna cominciare».
18 Ottobre 2025 - 15:00

Vance in Israele lunedì per discutere progressi accordo

Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, ha in programma di recarsi in Israele lunedì per discutere i progressi dell’accordo per la restituzione degli ostaggi uccisi a Gaza e la fine della guerra, riporta il notiziario Channel 12. Vance discuterà anche dell’avanzamento alla seconda fase del piano di pace di Donald Trump, che riguarda il disarmo del gruppo terroristico Hamas e l’istituzione di un’autorità alternativa per l’amministrazione di Gaza.
18 Ottobre 2025 - 13:00

Colpito minibus a Gaza City: 11 morti

Un attacco israeliano su un veicolo civile a Gaza City ha causato la morte di 11 membri della famiglia Abu Shaaban, segnando la violazione più grave in otto giorni di cessate il fuoco con Hamas. Lo riporta Al Jazeera, secondo cui l’incidente è avvenuto ieri sera nel quartiere Zeitoun, quando un carro armato israeliano ha colpito la famiglia mentre tentava di raggiungere la propria abitazione. Tra le vittime ci sono sette bambini e tre donne, ha riferito Mahmoud Basal della Protezione Civile di Gaza, sottolineando che «avrebbero potuto essere avvertiti o affrontati in modo diverso» e che «quanto accaduto conferma che l’occupazione è ancora assetata di sangue e insiste nel commettere crimini contro civili innocenti». Hamas ha condannato il raid definendolo un «massacro» e ha chiesto al presidente statunitense Donald Trump e ai mediatori internazionali di esercitare pressioni su Tel Aviv. Una strage che si è creata in un contesto dove i militari dell’Idf attaccano chi oltrepassa la linea gialla, delimitata nell’accordo. Molti cittadini palestinesi non hanno a disposizione internet e quindi non conoscono le nuove direttive senza sapere dove sono schierati i soldati.

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