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Delitto di Garlasco, la parabola di Massimo Lovati: perché da storico difensore rischia di diventare uno dei principali accusatori di Sempio – Il video

21 Ottobre 2025 - 16:54 Cecilia Dardana
Dopo anni di collaborazione Andrea Sempio ha deciso di sollevare dall'incarico il suo storico avvocato. Alla base della decisione ci sarebbero delle divergenze sulla strategia difensiva

Negli ultimi giorni si è tornati a parlare del delitto di Garlasco ma a tenere banco, questa volta, più che le vicende giudiziarie del nuovo filone d’inchiesta, c’è il cambio di squadra voluto da Andrea Sempio, oggi formalmente indagato. Dopo la puntata di Falsissimo dell’ex re dei paparazzi Fabrizio Corona, in cui l’avvocato Lovati ha straparlato facendo dichiarazioni che l’hanno messo nei guai, Andrea Sempio ha deciso di sollevarlo dall’incarico. Tra le motivazioni, secondo l’amica di lunga data e storica legale di Sempio, Angela Taccia, ci sarebbero anche divergenze sulla strategia difensiva e rapporti diventati «impossibili da gestire», anche a causa di una presenza assidua di Lovati nei salotti televisivi a scapito delle riunioni del pool difensivo.

Andrea Sempio nomina un nuovo legale

Per questo Sempio, dopo anni di collaborazione, decide di liquidare Lovati e nominare come suo legale Liborio Cataliotti, veterano di casi come quello di Saman Abbas e legale di fiducia di Wanna Marchi. Cataliotti, che affiancherà Taccia, ha già annunciato una strategia difensiva diametralmente opposta a quella adottata dal suo predecessore. Ha infatti spiegato di voler rimanere lontano dal circo mediatico e di voler intervenire in tv solo ed esclusivamente per spiegare gli atti processuali.

Lovati e i dubbi sull’alibi di Sempio

Intanto, Massimo Lovati, da storico difensore rischia di diventare uno dei principali accusatori proprio di Sempio. Negli ultimi giorni, tramite il suo legale, Fabrizio Gallo, è arrivato a mettere in dubbio l’alibi centrale dell’indagato. Per Lovati, infatti, lo scontrino di Vigevano sarebbe «carta straccia», se non corroborato dalle immagini delle telecamere. E se in precedenza Lovati definiva l’intero caso «una fandonia», ora parla già di possibile rinvio a giudizio, segnalando un cambiamento di atteggiamento dovuto probabilmente al fatto di sentirsi «liquidato» dopo anni di collaborazione.

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