Trenta sindaci difendono il decreto sicurezza di Salvini

Nella lettera al presidente dell’Anci, Antonio Decaro, i firmatari si smarcano dai colleghi dissidenti: “nel decreto norme principi giusti e condivisibili”

Il 3 gennaio è partita la ribellione al decreto sicurezza dei primi cittadini italiani, i quali promettono che in numerose città italiane non verranno applicate alcune norme contenute nel provvedimento di legge. Il fronte dei sindaci “dissidenti” è già molto ampio e va via via allargandosi.


La protesta è partita da una presa di posizione del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e ha successivamente coinvolto i sindaci di Firenze, Parma, Napoli, Bologna e anche Milano. Intervenendo sulla polemica, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è detto disponibile a parlare con i primi cittadini delle “eventuali difficoltà applicative”, sottolineando però di non essere disposto ad accettare alcuna deroga.


Al fronte dei cosiddetti “sindaci dissidenti” si sta però contrapponendo quello dei primi cittadini che sono invece disposti ad applicare integralmente il decreto sicurezza di Matteo Salvini e che in sostegno del ministro dell’Interno e vicepremier hanno scritto una lettera indirizzata al presidente dell’Anci, Antonio Decaro. Decaro ha contestato i contenuti del provvedimento sottolineando che “le nuove norme mettono i sindaci in una oggettiva difficoltà.

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