Rossi e neri, dove si trovano i reduci degli Anni di piombo / Infografica

Nel grafico in alto alcuni latitanti e reduci eccellenti degli Anni di piombo 

L'arresto di Cesare Battisti, militante dei Proletari Armati per il Comunismo condannato in contumacia per partecipazione a quattro omicidi, rientrato in Italia dopo 38 anni di latitanza, ha riportato all'attenzione del dibattito politico e dell'opinione pubblica le sorti dei terroristi di estrema destra ed estrema sinistra sfuggiti alla giustizia italiana durante gli Anni di piombo.


Chi sono i latitanti italiani all'estero

Nella video-infografica alcuni dei nomi più importanti, le cui bio sono riportate qui:


  • Narciso Manetti, detto "Ciso" (ora si fa chiamare "Angelò") è stato condannato all'ergastolo per l'uccisione di un carabiniere a Bergamo nel 1979. Si è sempre proclamato innocente, spera nell'amnistia dall'esilio "dorato" in Francia.
  • Il BR Alvaro Lojacono (omicidio del giudice Tartaglione nel 1979) ha scontato una una parte della pena in Svizzera. Ha poi ottenuto la cittadinanza elvetica usando il cognome della madre.
  • Ermenegildo Marinelli, ex membro del Movimento Comunista Rivoluzionario, vive in Francia da contumace. Potrebbe essere morto: secondo alcune fonti sarebbe stato seppellito dalle parti di Vincennes.
  • Maurizio Baldasseroni (Prima linea), condannato per triplice omicidio nella strage di Via Adige a Milano (1978), è stato accusato di importare droga dal Perù dove vivrebbe dal 1983. Nel 2013 i suoi eredi hanno chiesto la dichiarazione di morte presunta, ma la figlia di una vittima si è opposta.
  • Delfo Zorzi, condannato all'ergastolo e poi assolto per la strage di Piazza Fontana. Oggi è un imprenditore di successo e cittadino giapponese con il nome di Roi Hagen.
  • Vittorio Spadavecchia, camerata Nar di Maurizio Carminati, si è riciclato a Londra negli anni '80 come manager di una squadra di rugby.
  • Giorgio Pietrostefani, condannato per l'omicidio Calabresi, in Francia ha goduto della dottrina Mitterrand.
  • Massimo Carfora, ex Prima Linea, a Parigi fa l'editore e fattura un milione e mezzo di euro all'anno.
  • Alessio Casimirri è chiamato "l'imprendibile". Ultimo grande latitante del sequestro Moro, condannato a sei ergastoli, vive a meno di tre chilometri dall'ambasciata italiana in Nicaragua.

Leggi anche: