Figlia dell’ambasciatore coreano sparita, la Farnesina smentisce il giallo

Via ai primi accertamenti sulla figlia dell’ambasciatore fuggito dall’Italia in cerca di asilo politico, ma la Farnesina: tornata a casa volontariamente

La Digos ha avviato i primi accertamenti e la procura di Roma, almeno all’inizio, ha aperto alla possibilità di avviare un fascicolo per sequestro di persona. In serata, però, la Farnesina ha fatto sapere che il mistero è già stato chiarito. La giovane Song Gil, «avendo richiesto di rientrare nel suo Paese dai nonni, vi aveva fatto rientro, il 14 novembre 2018, accompagnata da personale femminile dell’ambasciata». In mattinata Enzo Moavero Milanesi aveva dato notizia di aver avviato i primi accertamenti.


Ad avvalorare la notizia di un sequestro compiuto dai servizi segreti coreani (anzi a darla per certa) è stato l’ex numero due dell’ambasciata nord-coreana a Londra, Thae Yong-ho. Lui stesso nel 2016 aveva disertato e ora vive in Corea del Sud. Proprio Yong-ho ha riferito in passato che il diplomatico disertore è attualmente in fuga, in cerca di un luogo dove rifugiarsi e per motivi di sicurezza «non è riuscito a portare con se la figlia».


Thae il mese scorso ha anche chiesto alla Corea del Sud di proteggere Jo Song-gil e la sua famiglia, ma senza ottenere risposta: «La punizione che è inflitta a coloro i cui familiari sono andati in Corea del Sud è incomparabile a quella inflitta a chi ha avuto parenti che hanno disertato in altri Paesi», ha detto l’ex diplomatico.

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