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Mediaset vince causa contro Facebook: condanna per violazione copyright e diffamazione

20 Febbraio 2019 - 20:40 Redazione
Nel 2012 la fanpage del cartone «Kilari» aveva condiviso link a contenuti YouTube caricati illegalmente. Dopo svariati rifiuti da parte di Facebook di provvedere alla rimozione dei contenuti, Mediaset si è rivolta alla Magistratura e ha vinto

Per la prima volta in Italia Facebook è stata condannata per violazioni del diritto d'autore, diffamazione e illeciti commessi ospitando link non autorizzati sulle pagine della propria piattaforma. Ad annunciarlo è Mediaset che nel 2012 aveva avviato una causa contro la piattaforma di social networking per aver ripetutamente scelto di non rimuovere link non autorizzati a contenuti tutelati da copyright.

Al centro della contesac'è il cartone Kilari.Nel 2012 alcuni utenti Facebook anonimi, su una pagina dedicata all'anime, avevano pubblicato link che conducevano da un lato a contenuti video YouTube caricati illegalmente e coperti da diritto d'autore, dall'altro a offese nei confronti dell'interprete della sigla del cartone.

Dopo numerose diffide, Facebook aveva scelto di non rimuovere i contenuti spingendo Mediaset ad appellarsi alla Magistratura. Ora, con la sentenza n. 3512/2019 del Tribunale di Roma, i giudici hanno condannato Facebook sia per diffamazione sia per violazione del diritto di autore.

Il verdetto contro Facebook segna una decisione storica:«Èla prima a riconoscere in Italia la responsabilità di un social network per una violazione avvenuta anche solo attraverso il cosiddetto "linking", ovvero la pubblicazione di link a pagine esterne alla propria piattaforma, recependo in questo modo anche da noi l’ormai consolidata giurisprudenza europea in materia di violazioni del copyright», ha dichiarato Mediaset in una nota.

Sulla vicenda è arrivato anche il commento di Facebook: «Stiamo esaminando la decisione del Tribunale di Roma. Prendiamo molto seriamente la difesa del diritto d'autore e negli ultimi anni abbiamo investito molte risorse per sviluppare, grazie anche alla collaborazione e ai commenti dell'industria creativa, numerose funzionalità e strumenti per aiutare i detentori di diritti a proteggere la loro proprietà intellettuale».

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