In Evidenza ENISiriaUSA
TECNOLOGIAAppWeb

uFirst, l’app tutta italiana per fare la coda alle poste, seduto sul divano

27 Febbraio 2019 - 20:14 Valerio Berra
La società è stata fondata nel 2016 da Paolo Barletta ed è sostenuta dal fondo di venture capital Alchimia. Ha sviluppato un'applicazione per smartphone che permette di saltare la coda in uffici pubblici e enti privati. Basta staccare un biglietto virtuale e aspettare il proprio turno

Cercare di capire che lavoro fa chi sta accanto a voi, contare i capelli bianchi sulla nuca di quello di fronte, controllare su Instagram tutte le foto pubblicate dai vostri amici nelle ultime 24 ore. Le attività da fare quando si è in coda negli uffici pubblici sono tante, ma tutte evitabili. uFirst è una start up italiana che si occupa proprio di questo, fornire servizi per risparmiare il tempo passato aspettando il proprio turno con un un numero in mano.

uFirstfa parte della delegazione italiana che è arrivata al Mobile World Congress di Barcellona: dieci aziende innovative che assieme a centinaia di start up provenienti dal resto del mondo sono ospitate nel padiglione 4YFN (che staFour Years From Now, cioè quattro anni da adesso).

Come funziona uFirst

Come sempre, l'app si scarica sullo smartphone o su qualsiasi altro dispositivo compatibile. Si presenta come una piattaforma su cui vengono raccolti servizi diversi. La prima cosa da fare è selezionare una città e vedere così tutti i punti in cui uFirst è disponibile. Ora l'app è convenzionata con diversi enti, dalle anagrafe comunali alle segreterie universitarie, passando a singole aziende come Tim o Enel.

uFirst, l'app tutta italiana per fare la coda alle poste, seduto sul divano foto 1

Una volta selezionato un ufficio si può controllare quanta coda c'è e, nel caso, staccare un biglietto elettronico permettersi in coda virtualmente mentre, realmente, si fa altro. Sarà prorpio uFirst ad avvisare il cliente quando mancherà poco al suo turno. L'app è gratuita, il guadagno dell'azienda arriva da altre fonti, come le convenzioni con i singoli enti o le percentuali di acquisto sui biglietti prioritari.

Dalla nascita all'acquisizione di Qurami

uFirst non è la solita storia di un'idea nata da quattro ragazzi durante una serata al bar. La storia qui è diversa e comincia da Paolo Barletta, un investitore italiano. È luiche nel 2016 ha fondato questa start up, ora supportata da Alchimia, un fondo di venture capital. La sua base utenti si è allargata parecchio dopo l'acquisizione di Qurami, un'altra start up italiana specializzati in sistemi d'acquisto per biglietti prioritari di treni e aerei.

Ora la società è formata da una ventina di dipendenti. «Età media abbondantemente sotto i 30 anni», assicura Matteo Lentini marketing manager della società. A decidere se uFirst farà la fine della maggior parte delle start up, chiuse in qualche anno con pacchi di depliant informativi ancora da smistare, sarà il radicamento sul territorio. Il servizio infatti può essere interessante se ci sono tanti operatori disposti a entrare in questa piattaforma. «Siamo presenti in 120 città, soprattutto in Italia. Abbiamo degli accordi anche con l'estero comeFrancia, Croazia, Belgio e Ungheria».

Articoli di TECNOLOGIA più letti