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Dopo l’udienza di Cohen, ancora problemi per Trump: Ivanka e Donald Jr testimonieranno davanti al Congresso

01 Marzo 2019 - 17:32 Redazione
Per l'ex legale del Presidente, il figlio di Trump sarebbe molto più coinvolto in rapporti con la Russia di quanto non abbia dichiarato agli investigatori

A due giorni dall'udienza di Michael Cohen davanti alla Commissione Controllo della Camera, il presidente della commissione Vigilanza della Camera dei Rappresentanti Usa, Elijah Cummings, ha dichiarato che intende chiamare a testimoniare i figli del presidente, Ivanka e Donald Junior, oltre al direttore finanziario dell'azienda del presidente, Allen Weisselberg.

Il ruolo dei figli di Trump nello scandalo Russiagate

L'annuncio è arrivato dopo l'esplosiva audizione in Congresso, davanti alla commissione Vigilanza, dell'ex legale personale di Trump, Michael Cohen che ha accusato il miliardario di comportamenti illegali e immorali. Nella sua udienza di sei ore, l'ex avvocato di Trump avrebbe fatto i nomi di numerose persone vicine al Presidente, tra cui i due figli. In particolare Trump Jr, ha riferito Cohen, saprebbe molto di più del progetto della costruzione della Trump Tower a Mosca di quanto abbia fatto credere agli investigatori.

Dopo l'udienza di Cohen, ancora problemi per Trump: Ivanka e Donald Jr testimonieranno davanti al Congresso foto 1

Donald Jr Trump

Nonostante le gravi accuse lanciate da Cohen, Cummings non ha rivelato se i fatti raccolti possano portare all'impeachment del Presidente. Cohen ha presentato all'udienza documenti che proverebbero i legami di Trump con la Russia durante la campagna elettorale del 2016, rapporti più volte negati pubblicamente dal Presidente americano. Non solo, durante la testimonianza Cohen, che dovrà passare tre anni in carcere, ha accusato Trump di frode e corruzione.

Jared Kushner e il nullaosta contestato

Nel frattempo, a due giorni dalla testimonianza di Cohen, Trump potrebbe essere nei guai per un'altra vicenda. Lo stesso Elijah Cummings ha minacciato che ricorrerà alla citazione di testimoni nella vicenda del nullaosta di sicurezza rilasciato al genero-consigliere del presidente Jared Kushner. La mossa segue le rivelazione del New York Times, secondo cui Donald Trump ordinò al suo allora capo di gabinetto John Kelly di concedere a Kushner il nullaosta, nonostante il parere contrario dello stesso Kelly, dell'avvocato della Casa Bianca Don McGahn e di dirigenti dell'intelligence.

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