Gli oceani si scaldano, i pesci diminuiscono. Come stanno cambiando le riserve ittiche nel mondo

Le perdite maggiori hanno colpito il Mare del Nord e il Mar del Giappone, mettendo a rischio anche l’approvvigionamento delle popolazioni che dipendono dal pesce come fonte di sostentamento

Secondo una ricerca pubblicata da Science, più del 90 % del surriscaldamento globale nel corso degli ultimi 50 anni ha colpito gli oceani. Le acque del mondo hanno visto un innalzamento della temperatura media che ha avuto un impatto negativo sulle specie di pesci che abitano gli oceani. In particolare gli stock ittici, i pesci e gli invertebrati che possono essere pescati, hanno subito una perdita del 4% dal 1930.


Le perdite più importanti sono avvenute nel Mar del Giappone e nel Mare del Nord, dove i rendimenti sono diminuiti del 34%. «Vedere queste grandi perdite nel mare del Nord, che supporta importanti attività commerciali ittiche, e anche nell'Asia dell'est, dove l'ecosistema ospita alcune tra le popolazioni umane che crescono più rapidamente e che dipendono dai frutti di mare, è davvero preoccupante», ha detto Chris Free, ricercatore all'Università della California.


Gli oceani si scaldano, i pesci diminuiscono. Come stanno cambiando le riserve ittiche nel mondo foto 1

Circa tre miliardi di persone fanno affidamento sul pesce come principale fonte di proteine, e il pescato mondiale porta un'entrata di circa cento miliardi di dollari all'anno. Inoltre più del 10% della popolazione sulla Terra dipende dal pescato come fonte di sostentamento. Senza contare che il pesce rappresenta un'importante materia di scambio commerciale. La perdita nell'Europa del nord o nel Mar del Giappone potrebbe avere ripercussioni globali anche per le altre aree dove il pesce viene importato. Gli Stati Uniti ad esempio nel 2017 hanno acquistato 300 mila tonnellate di pesce.

Per misurare le conseguenze dell'overfishing, ovvero del sovrasfruttamento dei mari, Free ha preso in esame i dati degli ultimi 80 anni, comparando quanto fossero produttivi gli stock ittici nei periodi con temperature superiore alla media. Il gruppo ha osservato 235 popolazioni di 124 specie di pesci in 38 regioni diverse. L'aumento delle temperature ha reso molti pesci meno resilienti al cambio del metabolismo e dell'ecosistema, rendendo così più difficile trovare cibo e riprodursi.

Leggi anche: