«Paese Nostro», il film sui migranti chiuso nel cassetto del Viminale: ora lo vogliono 65 città

Realizzata tra il 2016 e il 2017 grazie a un fondo del Viminale -che ne detiene i diritti-, la pellicola non è mai stata distribuita

Questa è la storia di un film che doveva finire nel dimenticatoio e che invece, a partire da stasera, potrebbe essere proiettato gratuitamente in almeno sessantacinque città, tra le quali Londra ed Amsterdam, è già stato ospite della sala Nilde Iotti della Camera dei deputati e alla serata iniziale vanterà la presenza di Toni Servillo e Valerio Mastandrea.


Ma per raccontare la sua storia bisogna partire dall'inizio. Da come nasce e da chi l'ha filmato. ZaLab è un collettivo di cinque autori nato nel 2006 e che negli anni ha prodotto documentari pluripremiati – anche a livello internazionale.


Michele Aiello, Matteo Calore, Stefano Collizzolli, Andrea Segre e Sara Zavarise – questi i nomi di chi compone ZaLab – nel 2016 presentano una proposta, per un bando di un fondo gestito dal ministero dell'Interno, per un documentario che raccontasse la vita, le fatiche, i pensieri di chi ogni giorno lavora come operatore nei progetti di accoglienza della rete Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).

Quel bando lo vincono e cominciano le riprese. Il film viene realizzato, si intitola Paese Nostro ma non esce mai, perché il ministero degli Interni, proprietario dei diritti del film, se lo dimentica in un cassetto – ai tempi era ministro degli Interni Angelino Alfano.Il documentario rimane poi nel limbo sia con Marco Minniti ministro, sia con Matteo Salvini.

Si muove addirittura la Rai a favore del lancio, quindi per acquisirne i diritti, inviando una lettera al ministero degli Interni: nessuno ha mai ricevuto risposta. ZaLab avrebbe voluto lanciare il film già nel 2017, a lavoro finito, eppure non è stato possibile.

La svolta

«Paese Nostro», il film sui migranti chiuso nel cassetto del Viminale: ora lo vogliono 65 città foto 2

Facebook | Andrea Segre, regista di ZaLab

Visto che il tempo passava, a sorpresa gli autori hanno deciso di cambiare le regole del gioco. Hanno messo a disposizione di tutti, e gratuitamente, il film. Chiunque voglia può chiedere che la pellicola arrivi nella propria città per poter essere proiettata.

E infatti si comincia stasera- 19 marzo- a Caserta, con la proiezione al Cinema Duel. Ospiti della serata: Toni Servillo e Valerio Mastandrea. Ma non è tutto: durante la presentazione del film sempre nella mattinata di oggi nella sala Nilde Iotti di Montecitorio, è arrivata la sorpresa.

Sessantacinque città, nel lasso di tempo che va dalle 9 del mattino a mezzogiorno hanno inviato mail ed sms per richiedere Paese Nostro. Tra le mete che la pellicola dovrà coprire ci sono anche Amsterdam, Grenoble, Londra e Maracai, in Brasile.

Il documentario

«Paese Nostro», il film sui migranti chiuso nel cassetto del Viminale: ora lo vogliono 65 città foto 1

Facebook | Migrante

Il film, suddiviso in sei storie, racconta sei realtà diverse: dalla pedemontana piemontese a Lamezia Terme, passando anche per Palermo. Modelli diversi di concepire lo Sprar. E sei personaggi che da un giorno all'altro hanno voluto lavorare o come operatori o come mediatori culturali nell'accoglienza migranti.

Sono le vite di Federica, Lucia, Hassan, Mamadou, Rosanna e Fabio. Non è un documentario – per dirla con l'attuale slang – «buonista», ma, anzi, tutto ruota attorno alle difficoltà che si annidano in questa professione e gli sforzi fatti per restituire dignità a chi sente di averla persa quando tocca il suolo italiano, specie in questo contesto storico-politico.

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