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Caso Belardinelli, scarcerati gli ultrà Piovella e Ciccarelli

21 Marzo 2019 - 18:19 Redazione
Il gup di Milano ha deciso di optare per una "pena ridimensionata": 3 anni e 8 mesi di domiciliari per Ciccarelli e  2 anni e 10 mesi di obbligo di dimora per Piovella

Marco Piovella, detto 'il Rosso', ritenuto capo dei Boys della curva interista, e Nino Ciccarelli, storico capo dei Viking della stessa curva, sono stati scarcerati oggi 21 marzo. I due erano stati arrestati tra dicembre e gennaio per gli scontri del 26 dicembre 2018 prima dell'incontro di calcio Inter-Napoli. Nell'episodio perse la vita il «supporter» dell'inter Daniele Belardinelli, membro dei Blood & Honour di Varese, investito da un autobus.

Per Piovella, condannatoa 2 anni e 10 mesi, il gup ha disposto l'obbligo di dimora, mentre per Ciccarelli condannato a 3 anni e 8 mesi, i domiciliari. Anche gli altri tre ultras condannati, Alessandro Martinoli, Francesco Baj e Simone Tria, sono stati scarcerati. Due dei legali degli imputati hanno confermato che «le pene sono state notevolmente ridotte rispetto alle richieste della Procura» e che risultano «congrue».

Secondo le indagini, Martinoli (condannato a 3 anni con obbligo di dimora) sarebbe stato a casa di Belardinelli il giorno del 25 dicembre, 24 ore prima della partita, insieme anche a Piovella. Il motivo dell'incontro sarebbe stato quello di preparare il blitz di via Novara contro i tifosi napoletani in trasferta per l'incontro.

Caso Belardinelli, scarcerati gli ultrà Piovella e Ciccarelli foto 1

Ansa| Nino Ciccarelli, capo ultrà dei Viking|Ansa | Nino Ciccarelli, capo ultrà dei Viking

Il gup di Milano Carlo Ottone De Marchi ha scritto nell'ordinanza che le «esigenze cautelari» sono «ridimensionate» dato il periodo già trascorso in carcere (di oltre due mesi), e la «definizione del procedimento con le forme del giudizio abbreviato che rappresentano senz'ombra di dubbio un idoneo deterrente in ordine alla futura commissione di reati». I pm, invece, avevano dato parere negativo alla scarcerazione, richiesta dal legale Mirko Perlino, mentre la Procura si era opposta anche alla scarcerazione di Piovella.

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