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Autobus dirottato nel Milanese, stretta del Viminale su licenze autisti e sicurezza

22 Marzo 2019 - 11:07 Redazione
La circolare del ministero dell'Interno arriva a due giorni dalla strage evitata nel Milanese. Al centro della direttiva, i controlli sui conducenti dei bus, sui loro requisiti, sulla validità permanente dei documenti di guida e sull'idoneità psicofisica

Controlli capillari e uno stretto raccordocon le motorizzazioni civili. A due giorni dalla strage evitata dello scuolabusnel Milanese, arriva la stretta sulla sicurezza da parte del ministero dell’Interno. Al centro della direttiva, i conducenti dei pullman e la permanente validitàdei loro documenti di guida. L’esigenza – si legge nella misura -è quella di una «puntuale applicazione della normativa vigente per il rilascio e il rinnovo delle licenze a coloro che guidano veicoli per il trasporto di persone». In particolare, il Viminale chiede l’intensificazione dei controlli da parte delle forze di polizia.

L’episodio di Milano del 20 marzo scorso nel corso del quale il conducente di un veicolo adibito al trasporto di persone si è reso responsabile di gravissimi reati attentando alla vita dei giovani occupanti, impone che siano adottate tutte le dovute cautele e, in particolare, che sia sempre verificato, con il massimo rigore, il possesso e la permanente validità di tutti i documenti abilitativi necessari per lo svolgimento della suddetta attività.

Lo scopo del documento è quello di richiamare l’attenzione dei sindaci, dei dirigenti scolastici e di ogni altra amministrazione pubblica affinché, ogni volta che vengono affidati all’esterno i servizi in questione, siano fatticontrolli capillari per evitare che si ripeta ancora quanto accaduto ai 51 alunni sul bus dirottato da Ousseynou Sy. Su stessa ammissione del presidente di Autoguidovie – l’azienda di trasporti proprietaria dello scuolabus che aveva assunto Ousseynou – non era stato chiesto all’autista il certificato penale perché la legge che lo dispone è entrata in vigore dopo la sua assunzione:«Dal 2014 c’è una legge che obbliga a chiedere il certificato penale per l’assunzione degli autisti, cosa che noi facciamo – ha spiegato Camillo Ranza-. Ma questo autista era stato assunto precedentemente, quando la normativa non era ancora in vigore».

Siano espletati puntuali accertamenti sui requisiti del personale preposto alla guida, e assunte le iniziative più idonee per scongiurare il verificarsi di possibili azioni criminose o, comunque, illecite.

Destinatari della circolare, firmata dal capo di Gabinetto MatteoPiantedosi, sonoi prefetti e i commissari di governo per leProvince autonome di Trento e Bolzano, il presidente della giunta regionale della Valle d’Aosta e, per conoscenza, il capo della polizia, il comandante generale dell’arma dei carabinieri e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

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