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Il caso dell’aggressione a Roma Termini «per un crocifisso»

23 Aprile 2019 - 18:06 David Puente
Cosa sappiamo e cosa possiamo sapere dalla questura di Roma in merito all'accoltellamento di sabato 20 aprile alla stazione Termini

Il 20 aprile, alla stazione di Roma Termini, un marocchino avrebbe accoltellato un altro uomo «per il crocifisso al collo» e avrebbe urlato «cattolico di merda». Matteo Salvini ha colto l'occasione per annunciare - con un tweet alle ore 13:55 – la convocazione di una riunione al Viminale per parlare di «immigrazione, terrorismo, estremismo islamico, sbarchi ed espulsioni», condividendo l'articolo di oggi (23 aprile) de Il Tempo dal titolo social «Porta il crocifisso al collo, marocchino tenta di sgozzarlo».

Il caso dell'aggressione a Roma Termini «per un crocifisso» foto 1

C'è molta confusione in merito a questo episodio. Sono circolate diverse ricostruzioni sull'accaduto. Di certo risulta che l'aggressore sia un marocchino di 37 anni. L'aggravante religiosa viene rilevata tramite il racconto di un testimone oculare, il quale avrebbe dichiarato all'Adnkronos che l'aggressore ha urlato «italiano cattolico di merda». Come riporta Il Tempo, la vittima sarebbe un georgiano 44enne senza fissa dimora.

Sia Il Tempo che le dichiarazioni riportate dalle agenzie stampa dimostrano quanto la situazione non sia affatto chiara:

La dinamica è ancora da accertare perché la vittima avrebbe fornito diverse versioni in merito all'accaduto: ai medici del pronto soccorso ha raccontato che l'aggressore voleva rubargli la catenina con un crocifisso mentre al pm Alberto Galanti, titolare del fascicolo, ha detto che il marocchino avrebbe fatto riferimento alla religione cattolica.

Secondo Fanpage, in un articolo pubblicato alle ore 12:48, la questura di Roma avrebbe ridimensionato l'episodio:

La questura di Roma, contattata da Fanpage.it, ridimensiona l'episodio parlando di una rissa "per futili motivi" tra due senzatetto, degenerata per cause ancora da chiarire, ma la cui matrice non sarebbe da ricercare in qualche ideologia estremista o nella religione. Non vengono smentite le frasi dell'aggressore, che potrebbero configurare – se confermate in sede di giudizio – un'aggravante.

In un lancio dell'Agi delle ore 13:12 si riporta che non è ancora chiara la dinamica di quanto accaduto:

(AGI) – Roma, 23 apr. – Viene contestato il reato di tentato omicidio con l’aggravante dell’odio religioso all’uomo di 37 anni, di origine marocchina, che sabato scorso ha accoltellato alla gola un georgiano di 44 anni presso la stazione Termini di Roma. Non è ancora chiara la dinamica di quanto accaduto poiché la vittima sembra aver fornito agli inquirenti versioni non coincidenti rispetto a quelle riportate al personale sanitario che lo ha assistito. L’aggredito avrebbe raccontato ai medici del Pronto Soccorso che l’accoltellatore voleva soltanto rubargli la catenina con attaccato un crocifisso mentre agli inquirenti avrebbe spiegato che il marocchino avrebbe legato il gesto anche a motivi di natura religiosa. (AGI)

Contattata la questura di Roma alle ore 16:37, l'ufficio stampa ha dichiarato a Open che non è possibile sostenere con certezza che si tratti di una rissa «per futili motivi». Al momento, come riportano sempre dalla questura, le uniche informazioni in mano agli inquirenti sono che entrambi i protagonisti dell'episodio sono dei senza dimora, definiti «clochard», e che la vittima ha rilasciato diverse versioni dell'accaduto. Alla domanda relativa al movente religioso, dalla questura non smentiscono le voci relative alla testimonianza, dichiarano che le indagini sono ancora in corso e che una volta concluse verrà rilasciato un comunicato.

Ulteriori informazioni, ottenute da Open questa mattina, riguardano l'assegnazione del fascicolo: le indagini vengono seguite da un Pm che non si occupa di reati legati al terrorismo, un fatto che al momento allontana il caso dai riferimenti posti dal ministro Salvini nel suo tweet. Questo è quanto sappiamo e possiamo sapere.

Il caso è diventato, come di consueto, tema di dibattito politico. Alle 16:53 l'onorevole Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri alla Camera, ha definito «irresponsabili» le parole di Matteo Salvini dal momento che non è stata chiarita la dinamica dell'accoltellamento tra i due clochard. Alle 17:18 il ministro dell'Interno ha risposto sostenendo che «il Pd è impegnato a negare il movente religioso nell’aggressione in zona stazione Termini ma dimentica che il giorno di Pasqua, a Torino, un senegalese ha aggredito due poliziotti urlando Allah Akbar», facendo di conseguenza intendere che l'incontro avrebbe un aspetto più ampio rispetto al singolo episodio avvenuto a Roma Termini.

Foto articolo: Roma 1 gennaio 2019, Massimo Percossi - «Senza fissa dimora si riparano dal freddo gelido nelle strade e negli edifici intorno alla stazione Termini».

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