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Il bacio troll per Salvini. Parla Gaia: «Felice sia virale. La nostra era una protesta»

26 Aprile 2019 - 18:58 Giulia Marchina
Diciannove anni, studentessa al Politecnico di Torino, ci ha raccontato il perché di quel gesto e perché la Lega in Sicilia non le piace

Non si può nemmeno dire che siano le star del momento, Gaia Parisi e Matilde Rizzo, bensì l’hashtag: #GaiaeMatilde impazza e rimbalza sui social dalle prime ore della mattina di oggi, 26 aprile. Sono le due ragazze siciliane, di Caltanissetta, che ieri hanno scattato un selfie con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, trollandolo” con un bacio saffico tra di loro al momento dello scatto. Inutile dirlo, il gesto è diventato virale.

Gaia e Matilde, entrambe diciannovenni, sono attiviste dell’associazione studentesca Rete degli studenti medi e del circolo Arci Out di Caltanissetta, ma entrambe vivono a Torino, dove studiano al Politecnico: «Io studio Design e Comunicazione visiva – ci racconta Gaia al telefono – mentre Matilde studia Ingegneria chimica».

Il bacio troll per Salvini. Parla Gaia: «Felice sia virale. La nostra era una protesta» foto 1
Instagram | Gaia Parisi

L’episodio del bacio social si è verificato a margine di un comizio per le amministrative a Caltanissetta, con Matteo Salvini che va a Corleone nel giorno in cui si celebra il 74esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.

Sapevate già lo avreste fatto o è stato un gesto spontaneo il vostro?

«Tutto spontaneo, non sapevamo mica cosa sarebbe successo dopo il comizio. Ma Salvini al termine della serata ci ha esortati a fermarci per scattare qualche foto con lui e allora non abbiamo resistito. Era una risposta al Congresso delle Famiglie di un mese fa. Anche se è passato del tempo, è importante far sentire il proprio dissenso».

Matilde è la tua compagna nella vita?

«In realtà siamo amiche, ma entrambe bisessuali. Il nostro è stato un gesto provocatorio».

Come vivete la vostra bisessualità, siete mai state protagoniste di episodi di omofobia? Notate delle differenze nella vita di tutti i giorni da quando vivete a Torino?

«Viviamo in modo molto naturale il nostro orientamento. Anche se arriviamo da una città del Sud, non notiamo grandi differenze. L’unico aspetto, forse, è collegato alle modalità di approccio delle persone nei nostri confronti. Ma niente di che».

Vi aspettavate di diventare virali tanto che su di voi è stato coniato addirittura un hashtag?

«Non ce lo aspettavamo, no. E ne siamo stupite. Oltretutto può non sembrare, ma siamo due ragazze estremamente timide».

Provate imbarazzo per essere passate alle luci della ribalta in poche ore?

«Tutt’altro: siamo felici sia diventato tutto così virale, che la gente ci abbia scritto una marea di messaggi. Ammetto di averne letti anche di poco gentili, ma non fa niente. Per noi quel bacio era una protesta. E a quanto vedo ha funzionato alla grande».

Protesta nei confronti del ministro?

«Anche. E della Lega. La Lega si è candidata in Sicilia, ci rendiamo conto? Parliamo di un partito che fino a ieri era totalmente disinteressato al Mezzogiorno, cui mai è importato nulla della gente del Sud e che improvvisa una campagna in vista delle elezioni (che si terranno il 28 aprile, ndr). La trovo una mossa ipocrita, propaganda pura».

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