Il caso delle tendine per coprire i simboli religiosi

La campagna elettorale per le europee è iniziata da un pezzo e Giorgia Meloni pubblica un video dove accusa il Partito Democratico di voler cancellare l’identità cristiana in Italia

Il 29 aprile 2019 il leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, pubblica un tweet elettorale per le elezioni europee di maggio dove riporta un intervento dell'avversaria del PD Alessandra Moretti durante la trasmissione Dritto e Rovescio. Secondo la Meloni il Partito Democratico vorrebbe «coprire con delle tendine le croci e i simboli religiosi nei cimiteri», definendolo delirante.

Il caso delle tendine per coprire i simboli religiosi foto 1

Nel video, che dura appena 38 secondi e precedentemente pubblicato da account di destra il 26 aprile 2019, Alessandra Moretti spiega che un sindaco vorrebbe mettere in piedi un progetto – non definitivo – dove in caso di cerimonia laica i simboli religiosi vengano coperti temporaneamente da delle tendine amovibili che salgono e scendono. Il video si conclude così, con le proteste degli altri ospiti in studio e la Moretti che vorrebbe spiegare ulteriormente.

Il caso del cimitero di Pieve di Cento

Il caso riguarda il comune di Pieve di Cento, popolato da circa 7 mila anime in provincia di Bologna, dove l'amministrazione comunale vuole trovare un modo per offrire la possibilità ai non credenti, ai laici, di celebrare i loro funerali. Si era individuato come luogo per queste celebrazioni la cappella del cimitero del Comune che, secondo quanto si dichiara, non sarebbe mai stata consacrata. Il luogo presenta simboli della religione cristiana e per soddisfare le necessità, eventualmente richiesta da una celebrazione laica, si è proposto di installare delle tendine che all'occorrenza rendono lo spazio in qualche modo «neutro». Una soluzione che verrà presa in esame assieme ai cittadini questa estate, secondo quanto dichiarato dall'amministrazione comunale.

Il caso delle tendine per coprire i simboli religiosi foto 2

La cappella, proprietà del Comune

Le polemiche erano nate a partire dall'opposizione cittadina, aiutata dal deputato di Forza Italia Galeazzo Bignani attraverso un post Facebook del 7 aprile 2019:

Ecco l’ultima trovata del sinistrati che in un comune della provincia bolognese annunciano fieramente, in un giornaletto preelettorale, il restauro del Cimitero e “…per riti o cerimonie laiche anche di altre religioni, il progetto prevede l’installazione di un sistema di oscuramento motorizzato con teli di tessuto che appunto consentiranno all’occorrenza di coprire temporaneamente le immagini sacre e le tombe di famiglia situate all’interno della Cappella”.

[…] Se questi amministratori si vergognano della nostra tradizione e della nostra cultura, dovrebbero andare a nascondere se stessi e non solo dietro una tenda motorizzata. Se non sono capaci di portare rispetto per i vivi almeno abbiano la decenza di lasciare stare i morti e di non coinvolgerli in scempiaggini pre elettorali.

Il caso delle tendine per coprire i simboli religiosi foto 3

La stampa locale che aveva acceso le polemiche dell'opposizione

La questione legata alle «altre religioni» era stata riportata in una stampa locale. Mentre la polemica si era accesa il 7 aprile 2019, la spiegazione di quell'articolo era stata data durante il consiglio comunale del 27 marzo 2019 proprio a seguito di un'interrogazione all'assessore Luca Borsari, candidato sindaco alle prossime elezioni. Ecco il video della discussione:

Durante il consiglio comunale, dai banchi dell'opposizione hanno domandato come mai non si è preferito, anche per le altre religioni oltre che per i laici, di costruire un luogo adatto a loro. Per riassumere, ecco i punti dove si spiega tale decisione:

  • si tratta di un cimitero di proprietà del Comune, così come la Cappella che risulta essere sconsacrata e data in utilizzo per le cerimonie della religione cristiana;
  • ci sono state delle richieste per un luogo dove celebrare l'ultimo saluto anche per i non credenti della religione cristiana, in primo luogo per i laici;
  • si ritiene che, essendo un luogo di proprietà comunale, ci siano cittadini laici che come tutti gli altri pagano le tasse e hanno il diritto di poter usufruire di un luogo comunale potendo richiedere la momentanea copertura dei simboli cristiani;
  • non si è scelto di costruire una nuova sala perché avrebbe gravato sul costo dei lavori rispetto a una soluzione economica come quella delle tende provvisorie, anche in vista di un loro raro utilizzo in rispetto di chi potrà richiederlo.

Secondo l'assessore, sempre durante il consiglio comunale, chi crede nella religione musulmana o ebrea ha altri luoghi di culto dove celebrare l'ultimo saluto e sotterrare i propri cari, preferendoli a quanto disponibile da parte del Comune stesso. Inoltre, sempre secondo quanto dichiarato durante l'interrogazione comunale, le rappresentanze del clero locale erano già state interpellate in merito alla proposta.

Le successive risposte del sindaco

Il sindaco di Pieve di Cento, Sergio Maccagnani, aveva già risposto alle critiche dell'opposizione in un video pubblicato il 10 aprile 2019, dove spiega che il progetto dovrebbe essere presentato a luglio:

Croci coperte al cimitero di Pieve, la replica del sindaco Maccagnani

Il sindaco di Pieve di Cento Sergio Maccagnani replica all’attacco del deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami che ha puntato il dito contro l’amministrazione di Pieve per la previsione di coprire le croci situate all’interno di una cappella non consacrata all’interno del cimitero. “Stiamo parlando di una grande bufala montata per fini elettorali e propagandistici” dice il sindaco Maccagnani.

Posted by Ètv on Wednesday, April 10, 2019

I titoli di Rete4

«Rispettiamo l'Islam, via le croci dal cimitero» e «Proposta choc: via le croci dal cimitero»,, così titolano durante il programma Dritto e Rovescio andato in onda su Rete4. Ecco il video della trasmissione pubblicato su Youtube il 13 aprile 2019:

https://www.youtube.com/watch?v=gbEClFWLXu0

Anche durante la trasmissione chi interveniva, al contrario di Alessandra Moretti, sosteneva che ci sarebbe stato un desiderio di rimozione dei simboli che di fatto non risulta.

Il principio della laicità dello Stato

Lo Stato italiano è una Repubblica democratica laica e aconfessionale. Seguendo la giurisprudenza - sent. Cass. pen. 439/2000 e Cass. 400/95 – le leggi ordinarie, i regolamenti e le attività della Pubblica amministrazione devono conformarsi al principio di laicità. Il che non vuol dire provare indifferenza verso una religione, quanto piuttosto assicurare a tutti eguale tutela e diritti a seconda della propria religione.

La cappella, non risultando consacrata e di proprietà del Comune, rimane comunque di principale utilizzo per i credenti della religione cristiana e non si parla di rimozione dei suoi simboli, ma potrebbe essere utilizzata anche dai cittadini laici o di altri rami della religione cristiana che, come i protestanti, già in passato si erano opposti al crocifisso nelle scuole.

Insulti islamofobi a candidata M5S nell'Avellinese

Leggi anche: