In Evidenza ENISiriaUSA
ATTUALITÀFabio FazioLegaMatteo SalviniRaiTv

Fazio replica a Salvini in diretta: «Sono dispiaciuto che non sia venuto, spero ci sia un’occasione nella prossima stagione»

06 Maggio 2019 - 07:34 Felice Florio
«Sono contento di essere qui invece che in diretta da Fabio Fazio, uno dei classici comunisti col Rolex e milioni di stipendio. Mi piacerebbe che la Rai tagliasse questi stipendi milionari, insulto a chi lavora veramente», ha detto Matteo Salvini

Domenica 5 maggio, giornata di accese polemiche sul tema stipendi in Rai: da un lato Matteo Salvini al quale fa eco Marcello Foa, presidente della Rai. Dall’altro il conduttore di Che tempo che fa, Fabio Fazio che replica in diretta al vicepremier leghista. «Prima di cominciare la nostra puntata – ha esordito Fazio – voglio leggere alcune righe che mi sono appuntato per fare una brevissima ma doverosa precisazione in nome del pluralismo a cui Che tempo che fa si è sempre attenuto».

«Questa sera, come forse saprete, dopo Forza Italia avremmo dovuto ospitare la Lega, in particolare il suo segretario Matteo Salvini a cui abbiamo ripetuto molte volte inviti senza ricevere risposta formale. Il ministro però ha fatto sapere in numerosi interventi pubblici, nei suoi comizi elettorali, che non sarebbe intervenuto».

Proprio qualche ora prima, l’ennesimo attacco di Salvini durante un comizio in provincia di Latina: «Sono contento di essere qui invece che in diretta da Fabio Fazio, uno dei classici comunisti col Rolex e milioni di stipendio. Mi piacerebbe che la Rai tagliasse questi stipendi milionari, insulto a chi lavora veramente».

L’ordine, dato ai leghisti direttamente dal leader, è di non partecipare alla trasmissione «finché non sarà tagliato il vergognoso stipendio milionario del fazioso conduttore. Contiamo che il Parlamento discuta e approvi al più presto la proposta di legge della Lega che rivede i contratti e gli stipendi della tv pubblica». Ma è chiaro che l’antipatia ha radici più profonde e non è solo una questione di natura economica.

«Naturalmente mi dispiace perché al di là della sua opinione su di me, che non mi permetto in questa sede di discutere, sarebbe stato invece interessante consentire al pubblico di Che tempo che fa di poter ascoltare le sue opinioni circa i temi dell’Europa, i recenti fatti tragici di Napoli, e naturalmente tutta l’attualità politica. Naturalmente la sua posizione è legittima, confido che ci sia un’occasione nella prossima stagione», ha concluso Fazio prima di dare il via alla puntata.

Anche su questo argomento, è aspro lo scontro con gli alleati di governo del Movimento 5 Stelle:«Tagliare i superstipendi in Rai è una battaglia che portiamo avanti praticamente da sempre, Fazio sicuramente ma anche Bruno Vespa. Per evitare che tutto questo possa apparire un regalo a Mediaset e quindi a Berlusconi è importante rivedere subito anche i tetti pubblicitari per non penalizzare Rai rispetto a Mediaset. Abbattiamo il canone togliendolo subito dalla bolletta e infine riorganizziamo la raccolta pubblicitaria eliminando un po’ di potere ai centri media», ha sottolineato il senatore Gianluigi Paragone, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Vigilanza Rai.

Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Rai, Marcello Foa: «Spetta all’amministratore delegato trovare risposte opportune a una questione che è sul tavolo da tanto tempo. Non interferisco con il suo lavoro. Questa è la Rai del cambiamento e Che tempo che faè una trasmissione che va in onda dal 2003, sono 16 anni. È un format che non ha più quella carica innovativa che forse aveva all’inizio. Questo dovrebbe farci riflettere». Così Foa, a margine dell’incontro al Festival di Dogliani. «È stata portata su Rai1 e gli indici di ascolto non sono aumentati. Questo induce a una riflessione dal punto di vista aziendale», ha concluso.

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti