Scoperta la stanza della Sfinge nel Palazzo di Nerone – Le foto

Pantere, Sfingi e il Dio Pan: gli affreschi colorati nella Sala della Sfinge, scoperta nella Casa D’Oro di Nerone

Nerone che suona la lira mentre Roma brucia, Nerone che condanna a morte i Santi Pietro e Paolo insieme a centinaia di cristiani, incolpandoli ingiustamente per l’accaduto. E poi ancora: Nerone che sulla terra arsa di Roma fa erigere nel 64 d.C un nuovo palazzo così sfarzoso che passerà alla storia come la Domus Aurea, ovvero la Casa D’oro, parte non soltanto della storia, ma della leggenda dell’Imperatore, del mosaico di fatti e di rovine che a distanza di secoli fanno rivivere quell’epoca.


Un mosaico al quale una squadra di archeologi e restauratori ha aggiunto un nuovo tassello, riscoprendo una sontuosa sala, affrescata con piccole figure colorate: una sfinge, il Dio Pan, dei centauri, una persona che si difende da una pantera con una spada. Si tratta della sala numero 72 delle oltre 150 stanze che costituiscono il palazzo, rimasta nell’oscurità per secoli, dopo che la Domus Aurea fu distrutta seguito al suicidio di Nerone nel 68 d.C. Gli architetti dell’imperatore Traiano la coprirono di terra e sopra alle sue rovine fu costruito un complesso termale.


Scoperta la stanza della Sfinge nel Palazzo di Nerone - Le foto foto 2

Ansa |Un affresco di un uomo che si difende da una pantera

 

Scoperta la stanza della Sfinge nel Palazzo di Nerone - Le foto foto 3

Ansa |Un altro affresco: un centauro

«Ci siamo imbattuti in una grande apertura posta proprio all’imposta nord della copertura della stanza – scrive nella sua relazione il funzionario responsabile della Domus Aurea Alessandro D’Alessio. – Le lampade che i tecnici avevano a portata di mano per illuminare i ponteggi hanno fatto il resto: rischiarata dalle luci artificiali è apparsa d’un tratto l’intera volta a botte di una sala adiacente completamente affrescata».

Scoperta la stanza della Sfinge nel Palazzo di Nerone - Le foto foto 1

Ansa |La terra riempie la sala della Sfinge

La scoperta risale alla fine del 2018, ma i primi scatti sono stati resi pubblici soltanto oggi. Ma il lavoro non è ancora conclusa. La sala è stata messa in sicurezza ma per il momento, come mostrano le immagini, è piena di terra. Sono visibili soltanto le soffitte e una parte delle mura affrescate. Come scrive D’Alessio « È possibile anche che si decida di liberare dalla terra l’intera sala». 

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