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Mattarella in Via Caetani, l’omaggio ad Aldo Moro: «Il miglior antidoto contro la violenza è la democrazia»

09 Maggio 2019 - 13:57 Redazione
Mattarella ha incontrato alla Camera i familiari delle vittime di terrorismo. Quest'anno ricorrono i cinquant’anni dalla strage di piazza Fontana, il quarantennale dell’omicidio del magistrato Emilio Alessandrini e il ventennale dell’omicidio dell’economista Massimo D’Antona

Nel giorno della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi a Montecitorio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di fiori in via Caetani, al centro di Roma, dove il 9 maggio del 1979 il corpo del primo ministro Aldo Moro, abbandonato dalle Brigate Rosse, veniva ritrovato in una Renault 4.

Alla cerimonia hanno partecipato anche i presidenti del Senato e della Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, il vice premier Luigi Di Maio, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma, Virginia Raggi, i capogruppo del Pd in Parlamento, Andrea Marcucci e Graziano Delrio, e una delegazione dell'associazione dei Popolari con Pier Luigi Castagnetti.

Mattarella è stato poi accolto alla Camera dove, insieme a Fico e Casellati, ha incontrato i parenti delle vittime a cui è stato tributato un lungo applauso.Quest’anno verranno ricordati in particolare i cinquant’anni dalla strage di piazza Fontana, il quarantennale dell’omicidio del magistrato Emilio Alessandrini e il ventennale dell’omicidio dell’economista Massimo D’Antona.

«Questa cerimonia austera e sobria interpreta questo giorno che è di memoria e di solidarietà», ha dichiarato Mattarella durante il suo intervento. «Memoria di chi ha pagato con la vita la crudeltà del terrorismo, di chi ha servito le istituzioni e la nostra società, non cedendo al ricatto e alla paura, di chi ha tenuto alta la dignità, divenendo così testimone della libertà di ciascuno di noi»

Mattarella in Via Caetani, l'omaggio ad Aldo Moro: «Il miglior antidoto contro la violenza è la democrazia» foto 1

«Il nostro Paese è stato insanguinato, dalla fine degli anni Sessanta, da aggressioni terroristiche di differente matrice – ha proseguito il capo dello Stato – da strategie eversive messe in atto, talvolta, con la complicità di soggetti che tradivano il loro ruolo di appartenenti ad apparati dello Stato, da una violenza politica che traeva spinta da degenerazioni ideologiche, persino da contiguità e intrecci tra organizzazioni criminali e bande armate».

«Il giorno della memoria -ha concluso Mattarella -serve a rafforzare la democrazia, il migliore antidoto che conosciamo contro la violenza, la sopraffazione, e il migliore strumento di tutela della vita e della persona».

Credits video e foto: AgenziaVista/ Alexander Jakhnagiev

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