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L’appello dal balcone in mutande al premier: chi è l’avvocato Capasso – Il video

20 Giugno 2019 - 09:28 Redazione
«Io sono un collega civilista in pensione da un anno!»

Altro che le “Vrenzole” dei The Jackal. Il dialogo “urlato”, da balcone a balcone, tra il presidente del Consiglio Conte e un dirimpettaio senza pantaloni è al di là di ogni fantasia.

Raffaele Capasso, durante la visita a Napoli del premier Giuseppe Conte, ha fatto una richiesta ben precisa: che il disegno di legge 788 del 2018, a firma del senatore Urso, di Fratelli d’Italia sui crediti in sofferenza e la «redenzione» del debitore fosse tradotto in decreto d’urgenza. Conte, in visita alla redazione di Fanpage.it, ha preso nota, promettendo di approfondire la questione.

«Se mi fossi vestito avrei perso l’occasione»

A rendere celebre quest’interazione non è stata però tanto l’originalità della richiesta quanto quella dell’outfit dell’avvocato napoletano. Capasso, che stava riposando sul divano quando è stato allertato da un amico che Conte si trovava sul balcone di fronte, si è infatti affacciato in mutande e maglietta per rivolgersi al premier. «Se avessi perso tempo a trovare un pantalone da mettere, avrei perso l’occasione» ha spiegato il legale in un’intervista al Corriere. «Perché come dice Foscolo la speranza è l’ultima dea che fugge dai sepolcri», aggiunge ai microfoni di Fanpage.it.

Capasso ha sessantanove anni e per quaranta ha fatto l’avvocato, insegnando allo stesso tempo diritto privato all’Università di Salerno. In pensione da un anno, ogni mattina si sveglia all’alba, attraversa la strada e si tuffa in mare. Poi va a messa, nella vicina chiesa di Santa Maria della Catena, scrive sempre il Corriere. «Io sono di estrazione Pd, lo voglio chiarire, sono di estrazione DC e ormai ho i capelli bianchi», afferma Capasso in un’intervista con Fanpage.it,

La questione che ha rivolto al presidente del Consiglio lo riguarda da vicino: per un investimento fatto in passato rischia di trovarsi costretto ad abbandonare la sua casa. Capasso voleva allertare il premier che esiste in Senato una proposta di legge dal 12 settembre 2018 «di rara inteligenza e di raro beneficio per gli italiani, che fino a ieri era ancora alla prima commissione, non ancora analizzato».

Si tratta di una legge che prevede di fatto che il debitore paghi ai cessionari solo il prezzo di acquisto dalle banche maggiorato del 20%. Secondo l’avvocato la norma «porta un beneficio maggiore di qualsiasi reddito di cittadinanza o flat tax».

Capasso conclude, su Fanpage.it, che «sarà la legge della mutanda ma sarà la legge dell’Italia, papà mi insegnò che la fortuna di un uomo sta nell’incontro al mattino con un altro uomo, la mia fortuna è stata quella di incontrare Conte da lontano in mutande, se avessi avuto i pantaloni non sarei qua».

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