Onu, un curdo-siriano si dà fuoco davanti alla sede dell’Unhcr di Ginevra

Il gesto è stato compiuto molto probabilmente in protesta con quello che sta accadendo al confine tra Turchia e regione autonoma del Rojava

A distanza di poche ore dai nuovi accordi tra Turchia e Russia sul destino del nord-est della Siria, un curdo siriano si è immolato davanti alla sede Onu di Ginevra, in Svizzera.


L’uomo di circa 30 anni, residente in Germania, si è cosparso di benzina nel cortile dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), tra Rue de Montbrillant e Avenue de France. I soccorsi lo hanno trasferito in elicottero al Chuv di Losanna, un ospedale specializzato nel trattamento dei grandi ustionati.


Non è la prima volta che simili tragedie avvengono in quell’area. Come ricordato dalla Tribune de Genève, nel 2013, un uomo ha perso la vita dopo essersi cosparso di benzina ed essersi dato fuoco in Place de Nations, mentre nel 2009 un cittadino tamil (gruppo etnico originario dello Stato del Tamil Nadu nel sud-est dell’India e del nord-est dello Sri-Lanka) si era immolato davanti all’ingresso principale del Palazzo delle Nazioni Unite, lasciando scritta una lettera di cinque pagine in cui veniva denunciata la situazione della sua Regione.

Questa volta, il gesto è arrivato molto probabilmente in protesta con quello che sta accadendo al confine tra Turchia e regione autonoma del Rojava. Dopo il ritiro degli Stati Uniti dall’area, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha iniziato un’offensiva contro i territori curdi per creare una “safe zone” per i rifugiati e allontanare le milizie Ypg dal confine.

Nell’operazione, interrotta nuovamente per 150 ore dopo gli accordi tra Erdogan e Vladimir Putin, sono morti quasi un migliaio di miliziani e decine di civili.

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