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Un evento dei nostalgici dei videogames anni 80 e 90? No, di «hacker» ed esperti di sicurezza informatica

02 Novembre 2019 - 07:37 David Puente
Cosa c'è dietro un hacker e un professionista di alto livello informatico? I videogiochi anni 80 e 90 hackerati da loro

Sabato 26 ottobre 2019 si è tenuto a Milano, presso il Copernico Blend Tower, l’incontro Once Upon a Sprite Milano 2019 organizzato da Codemotion. Di che cosa si tratta? Ecco la prima parte della descrizione su Eventbrite:

Ti ricordi come si videogiocava negli anni ’80 e ’90 dello scorso millennio? Bene, anche se non te lo ricordi o non c’eri ancora e sei un appassionato, questo e’ l’evento per te.

Un ritrovo tra nostalgici? Assolutamente no, perché nell’evento c’era in qualche modo il passato, il presente e il futuro delle tecnologie informatiche, in particolare dei videogiochi. Il focus dell’evento era proprio la programmazione dei videogiochi su macchine anni 80 e 90, ambienti in cui si sono formati i migliori professionisti IT e che in parte oggi lavorano nell’ambito della cyber security. Esatto, chi “crackava” i giochi all’epoca oggi è in qualche modo il vostro miglior consulente di sicurezza informatica.

Dalla carta, al codice, allo schermo. Come è stato creato il logo dell’evento.

Andrea Ferlito, CTO di Codemotion, ci spiega la sua visione dell’evento:

Senza esagerare, l’evento riesce a raccogliere anche tanti giovani, ed e’ questo il mio reale scopo. A Milano forse un po’ meno perché la community orbita intorno a Roma dove, nelle scorse edizioni, posso dirti per certo che la fetta maggiore di pubblico era tra i 20 e i 30 anni.
Sentire le storie di quel passato è assolutamente utile per i ragazzi di oggi, per incuriosirli e capire un po’ meglio il lavoro che fanno (parliamo sempre di informatici).
In evento organizziamo anche dei workshop più tecnici per chi vuole approfondire la programmazione delle vecchie macchine.
Perché’ il videogioco? Perché è stato il grimaldello per portare il computer sulla scrivania dei ragazzi degli anni 80 (in questo senso poi le console sono state deleterie). E anche perché il videogioco è il software più complesso da creare e per il quale il programmatore sente proprio il bisogno di superare le limitazioni che avevano.

Per uno come me che da bambino, agli inizi degli anni 90, editava il codice di Sid Meier’s Civilization (o semplicemente Civilization) posso comprendere come sia stato importante questo slancio curioso verso il mondo dei videogiochi per arrivare verso mete più alte.

Presenti all’evento Bonaventura Di Bello, ideatore della rivista per videogiochi The Games Machine. Insieme a lui Carlo Santagostino e Paolo Besser, a loro volta redattore e caporedattore di Zzap.

Tutti uomini? Assolutamente no! Stefania Calcagno, che da 30 anni si occupa di Information Technology e di sicurezza, ha parlato di fronte al pubblico di Phreaking e Hacking. È stata lei a fondare nel 1989 il più conosciuto gruppo hacker italiano e uno dei più conosciuti a livello mondiale degli anni 90: Ram Jam, di cui fa ancora parte. Durante le elezioni europee 2019 si era candidata con il Partito Pirata ottenendo ben 60.809 voti.

Stefania Calcagno durante la sua presentazione.

L’evento era organizzato da Andrea Ferlito di Codemotion, con la collaborazione di Carlo Santagostino, Fabrizio Lodi e Francesco Sblendorio di Retrocampus.

Francesco Sblendorio di Retrocampus durante la sua presentazione su un framework in Java per realizzare (su host Linux/Windows/Mac) una BBS per Commodore 64.

Quest’ultimo, Francesco Sblendorio, è noto a Open in quanto a inizi 2019 aveva programmato la lettura del nostro sito in un formato simile a quello del televideo visibile sul monitor di un Commodore.

Open leggibile da Commodore.

Non mancheranno ulteriori appuntamenti aperti al pubblico, soprattutto a quello giovanissimi e curioso di conoscere le basi di coloro che oggi sono diventati personaggi influenti nel mondo dell’informatica.

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