Mazzata sul parlamento, Centemero e Bonifazi rischiano il processo per finanziamento illecito

Si è appena chiusa l’indagine della procura di Roma a proposito dei finanziamenti alla politica del costruttore Luca Parnasi

Il tesoriere della Lega, Giulio Centemero, rischia ora il processo per finanziamento illecito assieme all’ex tesoriere del Pd Francesco Bonifazi. E per il primo, oltre alla nota indagine della procura di Roma, c’è anche un altro fascicolo per lo stesso reato: 40mila euro dalla Esselunga.


Si è appena chiusa, infatti, l’indagine del procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo, a proposito dei finanziamenti alla politica del costruttore Luca Parnasi. Il filone investigativo è andato avanti per più di un anno ed ha due punti cardine, appunto, il tesoriere della Lega Giulio Centemero e l’ex tesoriere del Pd Francesco Bonifazi.


Il ruolo di Centemero

Centemero è accusato di aver preso 250mila euro finiti sui conti della associazione «Più voci», di cui egli stesso è il rappresentante legale. L’associazione, si legge nel provvedimento notificato ai difensori, è però direttamente riconducibile alla Lega “quale sua emanazione o comunque una sua articolazione”. Assieme a Centemero e per gli stessi reati è indagato anche Andrea Manzoni, attuale revisore dei conti del gruppo al Senato.

Stando al racconto di Luca Parnasi, affidato ai magistrati gia l’anno scorso, il finanziamento era destinato alla emittente padana, Radio Padania appunto. L’arrivo del finanziamento non è però mai stato registrato. Nonostante le irregolarità contestate dalla procura, Centemero ha sempre definito la transazione perfettamente regolare.

Bonifazi e la consulenza falsa

Parnasi avrebbe dato anche un finanziamento illecito a Francesco Bonifazi, a nome del Pd. Bonifazi oltre che di finanziamento illecito è accusato di fatture false. Il finanziamento è “camuffato attraverso il pagamento da parte di immobiliare Pentapigna di una consulenza sulla casa, realizzata dalla fondazione Eyu”. La dazione era pari ad euro 150mila attraverso 2 bonofici rispettivamente di 100mila euro, in data 1 marzo 2018 e 50mila in data 5 marzo 2018.

La chiusura del fascicolo è il penultimo atto rispetto all’eventuale richiesta di rinvio a giudizio. E altre grane arrivano anche da Milano: anche i pm meneghini hanno chiuso un fascicolo a proposito di finanziamenti illeciti: quando il fondatore di Esselunga Capriotti era ancora in vita avrebbe dato 40mila euro alla Lega, senza metterli a bilancio.