Assorbenti, Boldrini presenta un emendamento per ridurre al 10% l’Iva: «Beni di lusso? No, una necessità»

L’ex presidente della Camera ha presentato in commissione Finanze un emendamento per ridurre l’imposta sul valore aggiunto dal 22% al 10%

Solo pochi giorni fa la Germania ha deciso di abbassare l’imposta sul valore aggiunto sugli assorbenti. Dal 1° gennaio 2020, infatti, l’Iva sugli assorbenti è stata ridotta dal 19% (applicata ai beni di lusso) al 7%, vale a dire l’aliquota che viene applicata ai beni di necessità giornaliera. 


E in Italia? Nel nostro Paese il tema, da anni, è al centro di un dibattito pubblico, tant’è che l’anno scorso l’associazione Onde Rosa aveva raccolto 225mila firme con una petizione online. La politica ha poi tentato di accodarsi a tale richiesta, e così il Partito Democratico aveva presentato un emendamento che prevedeva l’abbassamento dell’aliquota al 10% per questi prodotti. Emendamento che è stato però respinto dalla Commissione Bilancio a causa della mancanza di coperture. 


Tuttavia il Pd, quest’anno, ha deciso di riprovarci. Ad annunciarlo è stata l’ex presidente della Camera Laura Boldrini (ex LeU ora Pd), che scrive su Twitter: «Insieme ad altre 32 deputate di vari gruppi politici, sia di maggioranza che di opposizione, ho sottoscritto un emendamento al decreto fiscale che riduce dal 22% al 10% l’IVA sui prodotti sanitari e igienici femminili. Perché non sono beni di lusso ma una necessità! #NoTamponTax». 

In cosa consiste l’emendamento

L’emendamento, oltre che da Boldrini, è stato sottoscritto da altre 32 deputate, 15 del Partito Democratico, 10 del Movimento 5 Stelle, 2 di Liberi e Uguali, 2 di Italia Viva, 2 del gruppo misto, entrambe ex M5s e una sola di Forza Italia, Renata Polverini. Nessun parlamentare pare aver risposto per ora all’appello. La proposta di modifica all’articolo 45 del disegno di legge, presentata oggi in commissione Finanze alla Camera, si compone di due parti. 

La prima prevede: «Ai prodotti sanitari e igienici femminili, quali tamponi interni, assorbenti igienici esterni, coppe e spugne mestruali, si applica l’aliquota del 10 per cento dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) ai sensi di quanto disposto dal secondo comma dell’articolo 16 del decreto del presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633».

La seconda parte invece riguarda una specifica tecnica in cui vengono elencati i prodotti che afferiscono alla categoria “prodotti sanitari e igienici femminili”, ossia «assorbenti igienici esterni, tamponi interni, coppe e spugne mestruali».

L’apertura della ministra Bonetti

Un’apertura sulla misura era già arrivata dalla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti (Italia Viva) che, intervistata su Radio Capital, ha dichiarato: «L’Iva sugli assorbenti si può abbassare. Avevo provato a valutare di inserire questa misura, purtroppo il costo non era compatibile in quel momento con altre misure». 

«È una delle lotte da fare, come per i pannolini. Ma per cambiarla sui pannolini bisogna fare una trattativa europea perché non erano inseriti nella tabella dei prodotti sui quali possiamo da soli abbassare l’Iva e quindi è una battaglia di più lungo periodo», ha chiosato Bonetti.

Leggi anche: