Hong Kong ancora paralizzata: la polizia carica gli studenti nell’Università durante la notte

«L’Università è ora assediata dalla polizia fuori controllo», ha scritto Wong su Twitter. «Se perdiamo questa battaglia, perderemo anche l’ultimo respiro di libertà!»

Le proteste pro-democrazia a Hong Kong, giunte al terzo giorno di fila, hanno paralizzato la città creando pesanti problemi ai trasporti. La Mtr, il gestore della metro, ha sospeso le linee East Rail e Kwun Tong lines, e i servizi sono a singhiozzo in diverse zone. Anche il parlamento ha sospeso i lavori per la bagarre scoppiata tra i fronti pan-democratico e pro-Pechino.


La polizia è tornata nella mattina del 13 novembre alla Chinese University di Hong Kong per evacuare 80 studenti cinesi. Diverse testimonianze, anche fotografiche, descrivono una situazione fuori controllo: durante le ore notturne, la polizia ha picchiato e arrestato diversi studenti, uno dei quali ha perso i sensi.


«Nella notte la polizia ha usato gas lacrimogeni e ha sparato diversi proiettili di gomma contro gli studenti», ha scritto su Twitter uno dei volti delle proteste, Joshua Wong. «L’Università è ora assediata dalla polizia fuori controllo. Se perdiamo questa battaglia, perderemo anche l’ultimo respiro di libertà!».

Come riportato dalla Hong Kong Free Press, lacrimogeni sono stati lanciati anche a Tai Shui Hang. Tre persone sono state arrestate dalla polizia antisommossa sul ponte di Central, poco distante da Piazza Exchange.

L’Ufficio per l’Educazione ha annunciato la sospensione delle lezioni in tutte le scuole, dalle materne alle superiori, «per motivi di sicurezza» e alla luce della paralisi dei trasporti e delle comunicazioni nella città.

Le accuse di Pechino

Il liaison office, l’Ufficio di collegamento della Cina di base a Hong Kong, ha denunciato che l’ex colonia «sta scivolando verso l’abisso del terrorismo».

In una nota diffusa al terzo giorno di proteste e di pesanti scontri tra manifestanti pro-democrazia e polizia, l’Ufficio ha supportato la tesi menzionando il caso dell’uomo pro-Pechino dato alle fiamme lunedì per un diverbio con i manifestanti. L’Ufficio ha definito l’episodio «un flagrante atto di terrorismo».

Scivola intanto la borsa di Hong Kong, che sconta il terzo giorno di fila di proteste e di scontri: l’Hang Seng cede 493,82 punti, scivolando a quota 26.571,46 (-1,82%). L’indice, nel finale, si è risollevato da un minimo intraday intorno al -2,50%.

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