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Sardine, prossimo passo «tornare sui territori». E «attenzione alle elezioni in Emilia Romagna e Calabria»

15 Dicembre 2019 - 19:14 Redazione
Lo annunciano con un post su Facebook: realizzeranno iniziative in tutte le regioni d'Italia

«Il nostro prossimo passo è tornare sui territori». Lo annunciano – come anticipato dal portavoce Mattia Santori in giornata – con un post su Facebook i leader delle Sardine il 15 dicembre, dopo il “congressino”, la prima riunione nazionale tra i 160 responsabili di piazza venuti da tutta Italia a Roma. Parlano di «iniziative che saranno realizzate in tutte le regioni d’Italia, liberando la creatività, valorizzando l’arte, favorendo l’interazione fisica fra i corpi».

«Decine di iniziative a partire dal mese di gennaio, dopo che si saranno concluse le attività nelle piazze già in calendario», si legge nel post. «Sarà dedicata una particolare attenzione alle prossime elezioni in Calabria e, soprattutto, in Emilia Romagna, dove è nato il fenomeno sociale delle Sardine».

I referenti delle sardine italiane, spiegano, «si sono ritrovati e confrontati per definire i prossimi passi. Due ore di discussione divisi in gruppi a seconda delle regioni di provenienza, con l’obiettivo di definire le prossime iniziative che saranno sviluppate sui territori», si legge ancora nella nota.

Le prossime iniziative

“Sardina amplifica sardina”, «che sarà organizzato nel Lazio, per raccogliere i bisogni dei territori attraverso sardine che saranno raccolte in un’unica rete simbolica».

“Tutti sullo stresso treno”, «un treno di sardine che attraverserà la Liguria fino alla Francia».

“Staffetta delle sardine”, «che sarà realizzata in Sicilia per raggiungere anche le zone con situazioni critiche e complesse».

Gli obiettivi

«Un denominatore comune emerso da tutte le proposte è l’attenzione alle zone periferiche, alle piccole città e alle località di provincia. Uno degli obiettivi delle Sardine fino a fine gennaio sarà raggiungere il più possibile territori che, spesso perché in difficoltà, si sono rivelati più vulnerabili ai toni populisti», si legge ancora su Facebook. «Lo stesso accadrà in Emilia Romagna, con iniziative ad hoc che saranno organizzate sia nella “bassa”, sia nelle zone collinari e montane».

E i temi politici?

Non pervenuti. Non per ora, almeno. «Nessuna discussione, invece, su temi politici specifici, che per definizione sono complessi e non possono essere affrontati in una mattinata in modo adeguato», si legge ancora nella nota ufficiale delle Sardine su Facebook. «Negli ultimi 30 giorni le sardine hanno scatenato una straordinaria energia, occorrerà molta pazienza per dare anche un’identità politica a questo fenomeno. È la stessa pazienza che chiediamo al mondo dei media. Capiamo l’urgenza di avere risposte ma ribadiamo che queste, invece, possono maturare solo con il tempo, e con la costruzione di un percorso condiviso che continuerà a rafforzarsi nelle prossime settimane».

L’assicurazione resta una: «le sardine si sono riunite per combattere tutte le forme di comunicazione politica aggressive, che strizzano l’occhio alla violenza, verbale o fisica, online o offline».

L’eredità di piazza San Giovanni

Nella nota viene messo nero su bianco il “programma” emerso ieri dalla piazza di San Giovanni.

  • «Pretendiamo che chi è stato eletto vada nelle sedi istituzionali a fare politica invece che fare campagna elettorale permanente», dicono le Sardine.
  • «Pretendiamo che chiunque ricopra la carica di ministro comunichi solamente su canali istituzionali»
  • «Pretendiamo trasparenza nell’uso che la politica fa dei social network»
  • «Pretendiamo che il mondo dell’informazione protegga, difenda e si avvicini il più possibile alla verità»
  • «Pretendiamo che la violenza, in ogni sua forma, venga esclusa dai toni e dai contenuti della politica»
  • «Chiediamo alla politica di rivedere il concetto di sicurezza, e per questo di abrogare i decreti sicurezza attualmente vigenti. C’è bisogno di leggi che non mettano al centro la paura, ma il desiderio di costruire una società inclusiva, che vedano la diversità come ricchezza e non come minaccia».

Le sardine nelle istituzioni «ci credono», assicurano. «E si augurano che con il loro contributo di cittadini la politica possa migliorarsi. Politica è partecipazione. La giornata di oggi è stata partecipazione. La giornata di oggi è stata politica».

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