Quella volta in cui il presidente Kennedy promise a una bimba di salvare Babbo Natale

«Gli ho parlato ieri e sta bene», scriveva Kennedy

Era il 1961 e in piena guerra fredda l’URSS stava mettendo a punto dei test nucleari nel circolo polare artico. Michelle Rochon, una bambina di 8 anni del Michigan, preoccupata per Babbo Natale, aveva chiesto all’allora presidente Usa, John F. Kennedy, di salvare il più celebre abitante dell’Artico. «Per favore, impedisci ai russi di bombardare il Polo Nord perché uccideranno Babbo Natale», scriveva in una lettera la bambina di Marine City. A lei Jfk aveva risposto «Non preoccuparti per Babbo Natale», aggiungendo «Gli ho parlato ieri e sta bene. Farà di nuovo i suoi giri questo Natale». Kennedy aveva però aggiunto di essere lui stesso preoccupato dalle attività nucleari russe: «Non solo per il Polo Nord, ma per i Paesi di tutto il mondo; non solo per Babbo Natale, ma per le persone di tutto il mondo», scriveva. La lettera di Jfk fa parte del materiale attualmente in esposizione al John F. Kennedy Presidential Library and Museum di Boston. Due giorni dopo che Kennedy scrisse la lettera, il 30 ottobre, i russi sganciarono effettivamente un’ordigno nucleare nella zona artica. La bomba era 1.570 volte più potente dell’unione di quelle che distrussero Hiroshima e Nagasaki. L’ordigno danneggiò alcune case fino in Finlandia e in Norvegia, ma sull’abitazione di Babbo Natale non si hanno avuto notizie.


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