Continua la crescita costante, seppur di pochi decimali, del partito di Giorgia Meloni, così come quella dei piccoli partiti della sinistra
La Lega di Matteo Salvini resta il partito più apprezzato dagli italiani, in testa con il 31,8% nelle intenzioni di voto, pur perdendo mezzo punto percentuale rispetto alla rilevazione dello scorso 19 dicembre. A dirlo sono i dati dei sondaggi Indextrasmessi da PiazzaPulita su La7.
Resta stabile al secondo posto anche il Partito Democratico che, pur perdendo lo 0,1%, si attesta al 18,8%, ancora lontano dalla soglia del 20%. A seguire, gli alleati di governo del Movimento 5 Stelle il cui indice di gradimento resta invariato, con il 16,0%.
Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni supera invece la soglia del 10% e raccoglie il 10,5% delle intenzioni di voto degli intervistati, registrando un ulteriore +0,2% rispetto alla precedente rilevazione. A seguire Forza Italia di Silvio Berlusconi che perde lo 0,1% e si attesta al 6,7%. Perde un decimale di punto anche Italia Viva di Matteo Renzi, che si attesta al 4,3%.
Gli altri partiti minori della sinistra (ex LeU) restano stabili al 2,9%. I Verdi invece guadagnano lo 0,1% e salgono al 2,1%, mentre azione di Carlo Calenda perde lo 0,1% e si attesta al 2,0% delle preferenze degli intervistati.
Sotto la soglia del 2% troviamo invece +Europa e Cambiamo! di Giovanni Toti, che rispettivamente raccolgono l’1,6% e l’1% delle intenzioni di voto. Gli indecisi o astenuti si attestano al 37,0% del campione intervistato. Complessivamente la fiducia nel governo si attesta al 31%.
L’otto gennaio 2020 il volo Ukraine International Airlines PS752 diretto a Kiev da Teheran è precipitato poco dopo il decollo causando la morte di tutti i presenti a bordo, per un totale di 176 vittime: 82 iraniane, 63 canadesi, 11 ucraine, 10 svedesi, 4 afghane, 3 britannici e tre tedeschi.
Secondo le prime dichiarazioni delle autorità iraniane il disastro sarebbe stato causato da un incendio a un motore. Tali dichiarazioni erano state inizialmente prese per buone da parte delle autorità ucraine per poi cambiare completamente idea. La sera del nove gennaio 2020 arrivano le prime dichiarazioni dei leader stranieri: «Le prove ci dicono che l’aereo è stato abbattuto da un missile iraniano». L’Iran nega e rispedisce le accuse al mittente.
Questo articolo è diviso in capitoli e potete consultarli cliccando sui titoli sotto riportati:
The flight was operated on a Boeing 737-800 NG aircraft (registration UR-PSR). The aircraft was built in 2016 and delivered directly to the airline from the manufacturer. The last scheduled maintenance of the aircraft took place on 06 January, 2020.
L’equipaggio era composto da 3 piloti esperti, siccome l’aeroporto di Teheran è considerato dalla compagnia aerea uno dei più difficili da gestire:
il capitano Volodymyr Gaponenko (11.600 ore di volo su Boeing 737 di cui 5500 ore come capitano);
il pilota istruttore Oleksiy Naumkin (12000 ore di volo su Boeing 737 di cui 6600 ore come capitano);
il primo ufficiale Serhii Khomenko (7600 ore di volo su Boeing 737).
Circola un video ottenuto da una telecamera di videosorveglianza in cui può vedere il momento dell’impatto e i detriti che volano lungo la strada.
Possiamo notare l’architettura ripresa dalla telecamera: inizialmente intatta e successivamente danneggiata a causa dell’impatto e il relativo arrivo dei detriti ad alta velocità.
La zona della ripresa dovrebbe essere quella sotto riportata. Da notare il muro danneggiato a seguito dell’arrivo dei detriti:
La telecamera era rivolta verso la direzione della zona dell’impatto:
Il video dell’esplosione in aria e il missile
Ha suscitato interesse il video dove un oggetto luminoso si dirige ad alta velocità verso il cielo per poi fermarsi ad un certo punto con un esplosione, seguito da un altro oggetto luminoso che però prosegue verso la direzione opposta.
A quanto pare l’oggetto luminoso potrebbe essere un missile terra-aria che è andato a colpire l’aereo ucraino. Potrebbe essere una prova schiacciante se confermata.
Come spiega Bellingcat, la ripresa del video potrebbe essere stata fatta nella zona Ovest di Parand e il luogo dell’impatto nella zona a Nord.
La foto della punta di un missile
Sui social circola un curioso elemento che farebbe pensare a un pezzo di un missile. Non si ha traccia della foto in qualche pubblicazione online precedente alla tragedia.
Quel che sappiamo è che la foto è stata pubblicata per la prima volta dall’utente Twitter @AshkanMonfared_, ma attualmente non è possibile visionare il tweet (salvato qui).
Il perché non sia possibile vedere il tweet è semplice, infatti l’account @AshkanMonfared_ è stato sospeso da Twitter.
Questa foto venne scattata nel 2016 a Lugansk, nella zona ucraina vicina al confine russo:
Come possiamo vedere, anche in questo caso la punta del missile è intatta. In questo tipo di arma la punta contiene l’antenna trasmittente (nell’immagine sotto riportata al punto 2) mentre la testata si trova più indietro (nell’immagine sotto al punto 13).
Il pezzo del missile è ritratto all’interno di un canale di irrigazione. Secondo le prime intuizioni potrebbe essere situato poco distante dal campo di calcetto dove si è schiantato parte dell’aereo.
Non possiamo essere sicuri che sia proprio quel canale di irrigazione, nella zona ce ne potrebbero essere altri e la foto potrebbe essere stata scattata nella zona di Parand a 16 km circa di distanza. Due ipotesi che, in mancanza di certezze, vengono accompagnate da una terza: la foto potrebbe non essere stata scattata in Iran e diffusa da qualcuno a seguito dell’episodio per creare scompiglio.
I fori nei relitti
Ad alimentare ulteriormente i dubbi sono le foto diffuse dall’agenzia iraniana ISNA dove nei relitti sono stati riscontrati dei fori.
Sono stati individuati in diverse parti, come nella coda e ai lati accanto alle finestre, ma bisogna fare attenzione perché luci e ombre potrebbero trarre in inganno.
Nella foto sotto riportata è presente un foro, evidenziato in rosso, mentre quelli che sembrano buchi non sono altro che sassolini, evidenziati in verde dove si nota l’ombra.
Tuttavia, per qualcuno questi fori un po’ sparsi nei resti non convincono. Diverso era il caso dell’aereo della Malaysia Airlines distrutto in Ucraina, dove i fori erano evidenti e numerosi in uno spazio ristretto:
Non è detto che i fori siano causati da un’arma iraniana. Nel caso fosse esploso il motore del velivolo alcuni pezzi potrebbero aver danneggiato e generato i segni rinvenuti nei relitti.
I comunicati dell’ambasciata ucraina
Secondo le autorità iraniane il disastro sarebbe stato causato da un incendio a un motore. L’ambasciata ucraina in Iran aveva inizialmente parlato di un incidente causato per motivi tecnici, per poi ritirare tutto in attesa di ulteriori indagini.
Ucraina: il problema non era ai motori
I membri della commissione statale ucraina giunti sul posto hanno contestato la versione del malfunzionamento del motore, come riporta una nota dell’agenzia UNIAN. Secondo quanto appreso analizzando entrambi i motori, questi non sarebbero esplosi e andati a fuoco come si affermava in un primo momento in Iran.
Poco dopo anche il primo ministro britannico Boris Johnson si è espresso come il suo collega canadese indicando un missile iraniano come colpevole dell’abbattimento dell’aereo ucraino.
I comunicati iraniani
Nel comunicato della Civil Aviation Organization iraniana si riporta che non c’erano stati messaggi da parte del pilota, secondo le dichiarazioni del responsabile dell’autorità iraniana Ali Abedzadeh. Sostiene, inoltre, che i testimoni oculari avrebbero visto l’aereo prendere fuoco per poi vederlo schiantarsi a terra generando un’esplosione dovuta alla collisione. Secondo Ali Abedzadeh l’aereo stava girando verso ovest al fine di tornare all’aeroporto dal quale era partito.
In un comunicato pubblicato dall’agenzia ISNA l’Iran, di fronte alla pubblicazione del video dell’esplosione in aria e le dichiarazioni dei diversi leader politici in cui sostengono di avere le prove di un missile, respinge le accuse sostenendo che non vi sia alcuna prova di un attacco terroristico o di un’esplosione dovuta a un’arma militare. Inoltre, accusa i media stranieri di voler attaccare l’Iran. Ecco cosa ne pensano in merito ai vari report diffusi:
All these reports are a psychological warfare against Iran
Per quanto questa scelta aumenti i dubbi nei confronti dell’accaduto, secondo gli accordi dell’International Civil Aviation Organization (ICAO) le indagini sugli incidenti vengono condotte dal Paese in cui è avvenuto l’incidente e dunque l’Iran:
The State of Occurrence shall take all reasonable measures to protect the evidence and to maintain safe custody of the aircraft and its contents for such a period as may be necessary for the purposes of an investigation. Protection of evidence shall include the preservation, by photographic or other means of any evidence which might be removed, effaced, lost or destroyed. Safe custody shall include protection against further damage, access by unauthorized persons, pilfering and deterioration.
Se la scatola nera viene richiesta dal produttore del velivolo, ad esempio, dovranno prima passare le indagini e sarà Teheran a decidere dove mandare la scatola nera affinché venga analizzata. Tuttavia, sempre secondo il regolamento ICAO, possono partecipare alle indagini su un incidente aereo gli esperti degli Stati a cui appartengono i cittadini coinvolti nel disastro.