Caso Cucchi: il Ministero della Difesa resta responsabile civile

Se otto carabinieri saranno condannati per depistaggio il ministero dovrà pagare i danni anche a chi fu accusato ingiustamente

Se i carabinieri accusati di depistaggio saranno condannati, il ministero della Difesa dovrà pagare i danni assieme a loro. È stata respinta l’istanza, avanzata dai legali del ministero del dicastero, di escluderlo dalla responsabilità civile nell’ambito del processo sui depistaggi del caso Cucchi, il giovane geometra pestato a Roma il 22 ottobre 2009 e successivamente morto per complicanze collegate alle botte subite.


Era stato uno degli agenti della penitenziaria assolti al primo processo Cucchi, a chiedere di inserire tra i responsabili civili al procedimento anche il ministero della Difesa: se c’è stato un depistaggio, e se quindi sono stati accusati ingiustamente gli agenti della penitenziaria per un pestaggio che (dice ora una sentenza) hanno fatto due carabinieri, i danni deve pagarli il ministero di riferimento assieme ai militari.


La giudice Giulia Cavallone ha condiviso questa impostazione: la Difesa pagherà gli eventuali danni causati da otto carabinieri accusati a vario titolo di depistaggio. E questo sebbene lo stesso ministero sia anche parte civile (e quindi possa rivalersi come danneggiato proprio sui carabinieri a giudizio).

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