Fuga dal M5s, anche i deputati Nitti e Aprile lasciano il Movimento

Secondo fonti parlamentari, Nitti e Aprile hanno fatto formale richiesta di aderire al gruppo Misto

Dopo le dimissioni del ministro Fioramonti, l’espulsione di Paragone ad aggiungersi all’elenco dei fuoriusciti ci sono anche i deputati Michele Nitti e Nadia Aprile. Secondo fonti parlamentari, Nitti e Aprile hanno lasciato il M5s e fatto formale richiesta di aderire al gruppo Misto.


Tra gli ultimi a lasciare il M5S per il gruppo misto erano stati i deputati Massimiliano De Toma e Rachele Silvestri il 9 gennaio. Meno di una settimana prima avevano lasciato il deputato tarantino Nunzio Angiola e quello materano Gianluca Rospi.


Sia Nitti che Aprile erano stati candidati dalla società civile alle scorse politiche del 2018 ed eletti nel collegio uninominale della Puglia.

Aprile: «Metodi autoritari»

«Non posso nascondere che i fatti che mi hanno visto protagonista nell’ultimo periodo mi hanno seriamente scossa – ha detto Aprile in una nota – La situazione in cui mi sono trovata è dipesa esclusivamente da un’inesorabile deriva autoritaria del MoVimento e dalla mancata considerazione in cui sono stata tenuta come Parlamentare e come persona».

«Dopo aver riflettuto a fondo – e ritenendo – illegittimo ed infondato il procedimento a mio carico ho deciso di non continuare più a militare nel MoVimento».

«Mi ha offeso – spiega Aprile – l’ingiustificato attacco mediatico a cui sono stata sottoposta (venendo dipinta, da quasi tutti gli organi di stampa nazionale, come “morosa” e inadempiente agli obblighi assunti per vili fini personali di natura economica), senza ricevere alcuna tutela da parte del MoVimento, benché (circostanza ben nota ai vertici), io abbia solo cercato, sin dallo scorso mese di aprile, di avere chiarimenti sull’autoritaria costituzione del “Comitato per le rendicontazioni/rimborsi del MoVimento 5 Stelle” e sull’imposizione di destinare le restituzioni al predetto organo privato, costituito, ad hoc, dopo l’inizio della legislatura».

«Mi ha ancor di più offeso – sottolinea – l’aver ricevuto, di tutta risposta, dopo circa nove mesi di silenzio, la comunicazione, inviatami dai probiviri il 13 gennaio scorso, dell’apertura di un procedimento disciplinare a mio carico. Ebbene, dopo aver riflettuto a fondo sull’intera vicenda, ritenendo illegittimo ed infondato il procedimento aperto a mio carico (con il mio comportamento non ho violato né le previsioni dello Statuto, né quelle del Codice Etico), ma certa di aver contribuito, con la mia presa di posizione, a rendere pubblici comportamenti di dubbia legittimità, sono giunta alla determinazione di non poter più continuare a militare nel MoVimento di cui, sebbene condivida ancora i principi ispiratori, non mi è più possibile tollerare i metodi. Pertanto – conclude – ho formalmente comunicato al Presidente della Camera Roberto Fico la mia decisione di lasciare il Gruppo Parlamentare MoVimento 5 Stelle»

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