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Medio Oriente, Abu Mazen rompe i rapporti tra Palestina e Israele: «Non vendo Gerusalemme»

01 Febbraio 2020 - 14:51 Redazione
L'annuncio del presidente dell’Autorità nazionale palestinese arriva all’indomani della presentazione del "Piano di pace" avanzato dagli Stati Uniti

«Non accetterò l’annessione di Gerusalemme e non voglio passare alla storia come colui che ha venduto Gerusalemme. Non accetterà mai gli Usa come unico mediatore al tavolo dei negoziati con Israele». A tuonare è il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, citato dall’agenzia di stampa Maan, che ha annunciato ufficialmente «la rottura di tutte le relazioni della Palestina con Israele e Stati Uniti» a seguito della presentazione del piano Trump che, secondo il presidente Usa, «conviene anche ai palestinesi». L’ “Accordo del secolo” siglato tra il presidente statunitense Donald Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu prevede uno Stato frammentato e completamente contenuto all’interno di Israele, fatta eccezione per Gaza e il suo confine con l’Egitto.

In sostanza, il popolo palestinese dovrebbe accettare di diventare uno Stato smilitarizzato, accettando invece che Israele controlli la zona a Ovest della Valle del Giordano. Contrario al piano di Trump anche il  presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi che, a seguito dell’incontro con il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas, ha sottolineato come non esista «un’alternativa valida ai negoziati diretti tra israeliani e palestinesi per risolvere il conflitto in Medio Oriente», nonché «la necessità di creare uno Stato palestinese indipendente in base alla legittimità e agli accordi internazionali». 

«Serve – ha chiosato infine al-Sisi – una situazione che metta fine alla sofferenza del popolo palestinese con il pieno rispetto dei diritti legittimi di tutte le parti, in modo che possano vivere in sicurezza, pace e stabilità». Secondo la Lega araba il piano di Trump è «ingiusto» nei confronti dei
palestinesi. L’organizzazione, riunita a livello di ministri degli Esteri, ha dichiarato in una nota di avere «respinto l’accordo americano-israeliano poiché non rispetta i diritti e le aspirazioni fondamentali del popolo palestinese». Nella stessa nota viene sottolineato che i leader arabi avevano promesso «di non collaborare l’amministrazione americana per attuare questo piano».

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