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Treno deragliato a Lodi, l’ipotesi dello scambio difettoso. Occhi puntati sull’intera rete dell’Alta velocità

14 Febbraio 2020 - 09:23 Redazione
Indagato anche il manager di Alstom ferroviaria. Non è ancora chiaro se lo scambio fosse difettoso o se sia stato posizionato in modo errato

Anche il manager di Alstom ferroviaria, Michele Viale, è finito nel registro degli indagati nell’inchiesta sull’incidente ferroviario sulla linea ad alta velocità nella provincia di Lodi che ha portato alla morte di due macchinisti. La società avrebbe prodotto un componente del cambio che sarebbe stato “difettoso”. Si tratta di un motore che viene usato per regolare il movimento degli “aghi” (rotaie) che fanno spostare il treno da un binario all’altro. Lo scambio numero 5, prodotto da Alstom nello stabilimento di Firenze, era stato montato sui binari dell’Alta velocità la notte prima dell’incidente.

Per gli inquirenti avrebbe un difetto interno di fabbricazione. Per il Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer avrebbe inciso l’errato posizionamento dello scambio. Adesso si teme che ci possano essere altri i componenti difettosi: il procuratore di Lodi avrebbe inviato mercoledì sera una comunicazione urgente all’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie chiedendo accertamenti su tutti gli altri prodotti nel lotto dello scambio difettoso. 

L’incidente

L’incidente è avvenuto poco dopo le 5 di mattino il 6 febbraio, all’altezza di Ospedaletto Lodigiano in Provincia di Lodi. Al momento del deragliamento il treno viaggiava a circa 290 chilometri orari. Nell’incidente sono morti due macchinisti e sono rimaste ferite 31 persone. In precedenza la Procura di Lodi aveva iscritto nel registro degli indagati 5 operai che hanno fatto lavori di manutenzione della linea ferroviaria poco prima dell’incidente.

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