Libia, Di Maio al Consiglio Ue: «La missione Sophia non esiste più. Serve embargo armi»

Il portavoce di Angela Merkel elogia il passaggio della «guida del Committee dei follow-up» sulla Libia all’Italia

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a quanto si apprende, durante il Cae a Bruxelles, a proposito delle soluzioni avanzate per una pacificazione della crisi libica, ha chiarito che «la missione Sophia non bastava a bloccare l’ingresso delle armi. E non può più esistere. E non esiste più». Sulla nuova missione, «con un nuovo mandato, avanzata qui oggi» per Di Maio «darà un contributo navale importante che sarà dislocato sul lato est della costa libica, dove arriva il flusso delle armi. Ottima anche la proposta di bloccare la missione nel caso si dovesse scatenare un pull factor, anche se non accadrà avendo le navi solo ad est. Ovviamente per questo serve un nuovo mandato a questa missione». «Sono molto contento – ha detto ancora Di Maio – Tutti gli Stati Ue sono d’accordo per creare una missione che blocchi l’ingresso delle armi in Libia. Adesso l’Ue si impegna con una missione navale, aerea e con disponibilità anche terrestre, per bloccare l’ingresso delle armi in Libia».


Di Maio ringrazia Borrell

Prima del vertice l’Alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell si è confrontato con il titolare della Farnesina e con il ministro austriaco sul conflitto libico. Di Maio ha ringraziato Borrell per la proposta che ha avanzato. «Ti assicuro – ha detto il ministro – che la tua proposta recepisce tanti anni di esperienze maturate nel Mediterraneo relative alle missioni». Questa nuova missione, ha insistito Di Maio, «sarà una missione di sorveglianza e blocco delle armi». Ribadendo la necessità di un nuovo mandato, il capo della diplomazia italiana ha osservato che «essere lì con una missione del genere significa spalancare la strada al cessate il fuoco. Bloccare l’ingresso delle armi sarà fondamentale per il cessate il fuoco. Così riusciremo a dare il via a un processo politico».


La missione Sophia

L’operazione Sophia, ufficialmente European Union Naval Force Mediterranean, avviata in conseguenza dei naufragi di navi che trasportavano migranti avvenuti nell’aprile 2015, è l’iniziativa militare di sicurezza marittima lanciata dall’Unione europea, che opera nel Mediterraneo centrale e che ha come scopo quello di individuare, catturare e distruggere le navi e le attrezzature usate o sospettate di essere usate da contrabbandieri e trafficanti di migranti. L’operazione nasce dopo quella di ricerca e di soccorso Mare nostrum del governo italiano (2013) quella di controllo delle frontiere Triton (dal 1º febbraio 2018 Operazione Themis) dell’agenzia Frontex.

Portavoce Merkel: ruolo importante dell’Italia

Il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, oggi in conferenza stampa a Berlino ha informato che il fatto che la guida del Committee dei follow-up della Libia sia passata all’Italia «dimostra che ruolo importante e costruttivo abbia giocato l’Italia in questo processo». Domani 18 febbraio l’ex capo del Movimento 5 Stelle incontrerà il suo omologo russo, il ministro degli Esteri Sergej Lavrov: sul tavolo del bilaterale anche la crisi libica.

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