Mafia Capitale, respinto il ricorso della Procura. Salvatore Buzzi resta ai domiciliari

L’ex ras delle cooperative era stato scarcerato dopo che l’accusa di mafia era caduta con una sentenza della Cassazione di dicembre

L’ex leader delle cooperative, tra i principali protagonisti di Mafia Capitale insieme a Massimo Carminati, resterà ai domiciliari. Il tribunale del Riesame ha rigettato il ricorso presentato dalla Procura generale della Corte d’appello di Roma contro la scarcerazione di Salvatore Buzzi, avvenuta con una sentenza della Cassazione a dicembre.


La scarcerazione, dopo 5 anni di detenzione, aveva accompagnato la sentenza dei giudici supremi che avevano fatto cadere l’accusa di mafia: secondo la Cassazione, Buzzi avrebbe organizzato un sistema corruttivo che ha finito per contagiare l’amministrazione pubblica del Comune di Roma ai tempi di Gianni Alemanno sindaco, ma non si sarebbe trattato di un fenomeno mafioso, tesi invece sostenuta dalla Procura di Roma.


Dopo la decisione dei giudici supremi, una nuova sentenza dovrà determinare la nuova pena. Ma i termini della custodia cautelare sono stati ritenuti decaduti e per questo motivo Buzzi era scarcerato e messo ai domiciliari.

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