Mafia Capitale, Salvatore Buzzi e Massimo Carminati si incontrano: «Ci siamo riabbracciati dopo anni»

I due criminali si sono dati appuntamento per rivedersi e, una volta faccia a faccia, si sono lasciati andare a un abbraccio

I due protagonisti dell’inchiesta nota come Mafia Capitale si rincontrano dopo diversi anni e si abbracciano. A raccontare l’episodio è Salvatore Buzzi in persona mentre risponde a qualche domanda che gli vien fatta dal direttore del Tempo Franco Bechis, alla presentazione del libro Se questa è mafia.


Tornato a piede libero da qualche mese dopo sei anni di carcere, Buzzi parla pubblicamente del “sistema” – con ciò riferendosi ai rapporti di corruzione e collusione tra la politica e alcune società gestite dal malaffare – nel tentativo di difendersi, nell’attesa che venga ricalcolata la sua pena.


«Ho rivisto dopo anni Massimo Carminati l’altro giorno. Ci siamo abbracciati e…». La voce di Buzzi si ferma, evidentemente rendendosi conto del peso della notizia che stava condividendo, ma il direttore del Tempo intanto aveva già raccolto lo scoop che in serata è cominciato a circolare.

Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, i criminali a capo di un’associazione a delinquere (l’aggravante mafiosa è stata poi esclusa) attraverso la quale veniva gestito il malaffare della Capitale, si sono dati appuntamento per rivedersi e, una volta faccia a faccia, si sono lasciati andare a un abbraccio.

Nel rendersi conto di cosa stava raccontando davanti a quel pubblico, Buzzi torna sui suoi passi e termina la frase nel modo più sobrio possibile: «… e poi ci siamo separati, ognuno per conto suo perché io su Carminati ho già dato». Una frase che smorza il racconto che aveva aguzzato le orecchie dei presenti, con la speranza che quanto scappatogli dalla bocca non si gonfiasse troppo nelle ore a venire. E invece.

In copertina: Alcuni passaggi di un’intercettazione di una conversazione telefonica tra Salvatore Buzzi (a destra) e Massimo Carminati in un fermo immagine di un video diffuso dal Ros dei carabinieri il 4 giugno 2015

Leggi anche: