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Bielorussia, il popolo ancora in piazza contro Lukashenko. L’Ue non accetta l’esito delle elezioni e annuncia sanzioni

Mentre continuano le manifestazioni e scioperi nel paese la Commissione elettorale ha confermato la vittoria di Lukashenko, che però appare sempre più isolato

«L’Ue non accetta i risultati elettorali. Inizia il lavoro sulle sanzioni per i responsabili delle violenze e dei brogli». L’annuncio dell’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, arriva in serata, quando sta per volgere al termine un’altra giornata di manifestazioni in Bielorussia dove il popolo sembra essere determinato a non accettare l’esito delle elezioni farsa del 9 agosto che hanno confermato Lukashenko al potere. A Minsk come in altre città gruppi di donne vestite di bianco hanno sfilato per le strade, sfidando le polizia con fiori e abbracci nonostante la terribili repressioni portate avanti negli ultimi giorni. Cortei spontanei che hanno dato vita ad altri cortei. Come scrive un giornalista bielorusso su Twitter, «le persone non hanno più paura».

Continuano scioperi e manifestazioni

Tra chi manifestava oggi c’erano anche i lavoratori del sistema metropolitano di Minsk: un avvenimento inedito. In più, le manifestazioni sono state accompagnate da nuovi scioperi: oggi hanno incrociato le braccia anche i lavoratori di Salihorsk “Belaruskali”, un grande produttore di fertilizzanti. Perfino l’ex ministro della cultura e ambasciatore del paese in Francia si è unito ai manifestanti. In un video che è circolato sui social ha detto di «provare sia vergogna che orgoglio».

Gli abbracci tra i manifestanti e le forze dell’ordine acquistano un significato più profondo se si tiene conto delle testimonianze che emergono – grazie al lavoro dei media indipendenti come Tut.by e Meduza, dal canale Telegram dell’opposizione Nexta e da singoli testimoni oculari sui social – di violenze e vere e proprie torture subite da parte dei manifestanti arrestati, circa 6.700 secondo dati ufficiali, ma che potrebbero essere molti di più.

L’Ue verso le sanzioni, mentre l’opposizione prepara la transizione

Per il momento Lukashenko non sembra essere intenzionato ad indietreggiare, anche se sente il fiato della Storia sul collo. Oggi la Commissione elettorale ha confermato la sua vittoria ufficiale con circa l’80% dei voti. In un video messaggio il presidente si è rivolto alle famiglie nel paese, chiedendo ai genitori di impedire ai propri figli di uscire. Ha parlato inoltre di aggressione dall’estero. Oggi il portavoce di Angela Merkel ha definito inaccettabile la violenza usata contro i manifestanti. I ministri degli Esteri dell’Unione europea avrebbero trovato un accordo politico per sanzioni contro i responsabili delle violenze. Come riporta l’Ansa, dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. L’alto rappresentante dell’Unione europea, Josep Borell, ha annunciato in serata che l’Unione europea non accetterà i risultati elettorali. Nel frattempo, la candidata bielorussa alla presidenza, Svetlana Tikhanovskaya, dall’esilio in Lituania, ha proposto di istituire un Consiglio di coordinamento per garantire il passaggio di potere in Bielorussia e ha annunciato nuove manifestazioni pacifiche per il weekend.

In copertina EPA/YAUHEN YERCHAK | Una donna parla con un soldato del ministero dell’Interno durante una manifestazione a supporto dell’opposizione bielorussa, contro le violenze della polizia e i risultati delle elezioni presidenziali a Minsk, Bielorussia, 14 agosto 2020.

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