Sono immagini crude quelle diffuse dalla videomaker Christina Ivanshina che su YouTube ha pubblicato un video per denunciare le violenze della polizia contro i manifestanti in Bielorussia. Le immagini rilanciate dal portale Tut.by sono accompagnate da una didascalia secca: «Non servono parole». Bastano infatti le immagini che mostrano le condizioni dei manifestanti per raccontare cosa abbiano subito durante la detenzione in carcere, dopo gli scontri con la polizia.
Quelli che hanno deciso di mostrarsi sono «colpo che non hanno paura – scrive la videomaker – una minoranza, coloro che non sono in ospedale e sono stati in grado di venire». Ivashina ha spiegato di aver incontrato diverse decine di vittime delle violenze della polizia, appena hanno potuto lasciare il carcere, e ha lanciato una provocazione al governo bielorusso: «Non c’è stata nessuna violenza, vero signor Barsoukov?», citando il viceministro dell’Interno che aveva negato i pestaggi nei confronti dei manifestanti.
Leggi anche:
- Lukashenko alle corde, ora il destino della Bielorussia passa da Mosca. E l’Ue dovrà dire la sua
- Bielorussia, il video fake del pallone enorme con la faccia di Lukashenko rotola tra le strade di Minsk
- Svetlana Tikhanovskaya chiede di non riconoscere l’esito delle elezioni bielorusse – Video
- Bielorussia, l’Ue non riconosce il risultato delle elezioni. Merkel: «No a interventi dall’esterno»
- L’analista Gustav Gressel: «Per Mosca è impensabile perdere la Bielorussia. Se Lukashenko non risolverà il “caos”, Putin interverrà» – L’intervista
- Caos in Bielorussia: «Mezzi militari russi verso il confine», ma Mosca nega. Lukashenko: «Nuove elezioni sono fuori questione»
- Bielorussia, Lukashenko: «Elezioni non saranno ripetute». Migliaia in piazza contro di lui. E Putin sarebbe pronto a intervenire
- Bielorussia, la denuncia di un 16enne: «Picchiato e arrestato senza ragione. Ma questa è la fine di Lukashenko» – L’intervista