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Di Maio risponde a Zingaretti: «Noi rispettiamo il patto di governo: legge elettorale entro l’estate. Intoppi? Il Pd cerchi altrove»

L'ex capo politico del M5s ribadisce tutte le sue buone intenzioni per chiudere la trattativa sulla riforma elettorale. Gli eventuali ostacoli, ricorda Di Maio, non sono nel suo Movimento

Nessun ostacolo da parte del M5s a una nuova legge elettorale «già prima della fine dell’estate». Luigi Di Maio risponde a Nicola Zingaretti con un’intervista al Corriere della Sera, aprendo un primo varco alla trattativa per la riforma elettorale in virtù dell’accordo con cui è nato il governo Conte bis, come aveva rivendicato lo stesso segretario del Pd ieri dalle pagine del quotidiano di via Solferino.

«Il governo l’ho formato io insieme a Zingaretti e c’era un patto, far viaggiare le due cose – cioè il taglio dei parlamentari con la riforma elettorale – parallelamente. Per noi quel patto va rispettato».

Il problema semmai, dice Di Maio, è in casa del Pd, dove la convergenza sul Sì al referendum non sembra ancora chiara da parte di diversi dirigenti dem: «Se c’è qualcuno che frena – dice il ministro degli Esteri – non siamo certo noi. Qualsiasi intoppo se c’è, come dice il Pd, va cercato altrove, non nel M5s». Quell’altro è per esempio in Italia Viva, dove le resistenze dei renziani puntano almeno a ridurre la soglia di sbarramento almeno al 4%.

E sulle divisioni nel Pd, Di Maio non risparmia una frecciata, ricordando come deputati e senatori dem finora abbiano sempre votato per il via libera al taglio dei parlamentari: «Poi se votano una cosa pensandone un’altra è un problema loro e un dato che gli italiani dovrebbero prendere in considerazione».

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