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Referendum, Zingaretti al M5s: i patti vanno rispettati. «Votiamo Sì, ma prima la legge elettorale»

È un sì condizionato quello del segretario del Pd. Perché il M5s ottenga il sostegno dem al referendum sul taglio dei parlamentari, dovrà prima «onorare l'accordo di governo», il patto che ha fatto nascere il Conte bis

La riserva del segretario del Pd sul voto per il referendum sul taglio dei parlamentari è quasi sciolta. Per Nicola Zingaretti l’impegno del suo partito a sostenere la conferma della riforma però deve passare dall’accordo di governo, alla base dell’alleanza con il M5s per la nascita del governo Conte bis.

In quel patto i dem si erano impegnati a sostenere il taglio dei parlamentari, così come accaduto nei vari passaggi parlamentari, ma a condizione che i grillini non ostacolassero il varo di una nuova legge elettorale. «Tutta la maggioranza ha sottoscritto questo accordo – dice Zingaretti in un’intervista a Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera – ora faccio un appello affinché sia onorato».

Zingaretti rivendica la battaglia sulla riduzione dei parlamentari, un tema che «sosteniamo da sempre e per anni abbiamo presentato proposte di legge in queso senso». I tempi però sono stretti, con il voto che incombe il 20 e 21 settembre, mentre il Parlamento è ancora in ferie.

Nel mezzo ci sono poi le urgenze imposte dell’emergenza Coronavirus, con il piano per il Recovery Fund ancora tutto da scrivere. L’obiettivo di Zingaretti di riuscire ad approvare la riforma elettorale almeno in un ramo del Parlamento sembra complicatissimo da raggiungere: «Non è così – risponde il segretario dem – Se c’è la volontà politica si può fare molto».

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