Come in una riunione di famiglia, Davide Casaleggio chiama a rapporto gli iscritti del M5s per parlare loro del solito problema, che periodicamente si ripresenta: i rimborsi. Solo che questa volta ci sono delle conseguenze, perché a rimetterci sarà Rousseau. Non ci sono più i soldi per tenere in piedi i tutti i servizi finora attivi sulla piattaforma di democrazia diretta tramite la quale il Movimento prende le sue decisioni.
Casaleggio parla di «protratte e gravi morosità di diversi portavoce del MoVimento 5 Stelle che da troppi mesi hanno deciso di venir meno agli impegni presi». Per questa ragione, il figlio del fondatore e proprietario della Casaleggio Associati, annuncia: «Saremo costretti a ridurre progressivamente diversi servizi e strumenti le cui spese di funzionamento, in assenza delle entrate previste, non risultano ovviamente più sostenibili».
Stando al contenuto della lettera, senza queste entrate d’ora in avanti non sarà più possibile garantire l’infrastruttura organizzativa, amministrativa, tecnologica e comunicativa, ma anche la tutela legale e le attività di formazione necessarie per il M5S. Parole che esprimono la sua delusione davanti al plotone di morosi: «Siamo nati come Movimento anche perché volevamo costruire un Paese giusto, meritocratico ed equo». E ancora: «Credo che nessuno debba essere al di sopra delle regole che ci siamo dati e credo che altrettanto importante che nessuno possa anche solo pensare di poterlo essere».
Leggi anche:
- Referendum, il Movimento 5 Stelle sponsorizza la propaganda di Salvini, Meloni e Letta? Lo dice Facebook
- Quell’ambiguità sulla Russia che il Movimento 5 stelle non vuole scrollarsi di dosso
- Espulso dal M5s il deputato Rizzone: era uno dei «furbetti del bonus» di 600 euro
- Rousseau pomo della discordia: tensioni, in 30 sarebbero pronti a lasciare i gruppi M5s
- La deputata anti-mafia Piera Aiello rompe col M5s, le accuse per Bonafede: «Decide tutto lui, non in autonomia»
- Referendum, Zingaretti al M5s: i patti vanno rispettati. «Votiamo Sì, ma prima la legge elettorale»