Lecce, l’arbitro De Santis e la compagna conoscevano l’uomo che li ha uccisi. I testimoni hanno sentito urlare: «Andrea, no!»

di Giovanni Ruggiero

La coppia avrebbe aperto la porta all’uomo che li ha poi uccisi a coltellate. Diversi testimoni hanno visto un uomo che scappava a volto coperto che indossava un paio di guanti. Altri dettagli potranno arrivare dalle telecamere di sicurezza della zona

Si stringe il cerchio attorno al killer di via Montello a Lecce che ha ucciso a coltellate Daniele De Santis, 33 anni, arbitro di serie C, e la sua fidanzata Eleonora Manta, 30 anni. È sempre più concreta l’ipotesi che almeno la donna conoscesse il suo assassino al quale avrebbero anche aperto la porta dell’appartamento, stando a quanto raccontano diversi testimoni sentiti dai carabinieri. La sera in cui è avvenuto il delitto nel condominio dove i due progettavano di andare a convivere, Manta avrebbe urlato: «Andrea no, Andrea!», indicando probabilmente il nome dell’uomo che stava aggredendo la coppia. Secondo i testimoni, dal palazzo è stato visto uscire un uomo che indossava una felpa nera con il cappuccio in testa. Aveva anche i guanti e uno zainetto giallo sulle spalle. Tra gli elementi a disposizione degli inquirenti ci sarebbero anche dei filmati dalle telecamere di sicurezza della zona. La convinzione che sta maturando in queste ore è che il delitto non sia stato un gesto d’impeto, ma ampiamente premeditato dal killer, considerando il fatto che ha agito a volto coperto e perché avrebbe tentato di non lasciare tracce indossando un paio di guanti.


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