Venti di rimpasto di governo, i retroscena su Conte messo alle strette dal fronte Pd-M5s. L’incontro con Renzi: «Dammi retta, ti conviene»

di Cristin Cappelletti

Sul tavolo le dimissioni di ministri chiave. Ma De Micheli frena: «Fintanto che c’è questa crisi sanitaria credo sia un po’ strano parlare di poltrone»

«Dammi retta, ti conviene». Così Matteo Renzi è tornato a Palazzo Chigi per provare a mediare con il premier Giuseppe Conte per un rimpasto di governo. Ma le opzioni sono tante. Il presidente del consiglio vorrebbe evitare di ritrovarsi incastrato nel vecchio schema giallo-verde con due vicepremier, preferendo invece aprire alla sostituzione di alcuni ministri. I tempi – fa sapere il Corriere della Sera – potrebbero essere brevi e vedere i primi movimenti per un rimpasto già tra Natale e capodanno o tra capodanno e l’Epifania.


A spingere è soprattutto il leader di Italia Viva che vorrebbe da questo nuovo assetto un ministero di peso. Per i pentastellati, invece, la popolarità di Conte è vista un po’ come l’elefante nella stanza e vorrebbero portare a Palazzo Chigi esponenti più vicino a Di Maio. Ma i malumori all’interno della maggioranza arrivano anche dal fronte Pd per cui «Conte sta facendo tutto da solo», dal Recovery Plan alle decisioni sull’emergenza. E insomma, per il premier, anticipa il Messaggero, potrebbe prospettarsi un attacco dai due fronti e chissà, vedere proprio Di Maio e Zingaretti come vicepremier.


L’incontro con Renzi il 5 novembre ha quindi confermato le voci fatte circolare a Palazzo Chigi di malumori nella maggioranza. E Conte sembra ormai rassegnato – anticipa Repubblica – a dare il via a un rimpasto, ma a condizione che sia veloce e senza uno strascico di scontri in un momento così critico. E per farlo il premier dovrebbe spingere la mano per le dimissioni di alcuni ministri sul banco degli imputati per la gestione di questi ultimi mesi: la ministra dei Trasporti De Micheli e quella del lavoro Nunzia Catalfo. Dimissioni che De Micheli prova ad allontanare: «Al di là del mio coinvolgimento, fintanto che c’è questa crisi credo sia un po’ strano parlare di poltrone». La ministra ha sostenuto che il suo lavoro «è sotto gli occhi di tutti e credo che abbiamo dato grandi risultati e che il governo debba andare avanti con questa determinazione».

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